Siracusa. Il sorriso sulle mascherine dei "giganti" buoni: dal rugby in meta per la Caritas

 Siracusa. Il sorriso sulle mascherine dei "giganti" buoni: dal rugby in meta per la Caritas

Sulla mascherine che indossano quando consegnano i pacchi spesa ai siracusani in difficoltà, hanno disegnato un sorriso. “Vorremmo fosse un segno di buon auspicio, per quando potremo tornare a ridere insieme. Di nuovo a viso scoperto”, racconta Roberto con il suo fisico massiccio da mediano di mischia della Syrako Rugby. Insieme al compagno di squadra Gianni, secondo centro, ha letto nelle settimane scorse l’appello della Caritas diocesana che cercava volontari e senza pensarci due volte, hanno subito preso il telefono e chiamato il direttore, padre Marco Tarascio.
Con gli allenamenti e il campionato fermo, lo smart working e la cassa integrazione, hanno pensato di utilizzare il tempo libero per dare una mano a chi sta peggio. E sono riusciti a trascinarsi altri pezzi importanti della squadra di rugby di Siracusa. “Il primo insegnamento del nostro sport è non scoraggiarsi: ogni volta che l’avversario ti butta già, ci si rialza per strappargli ancora qualche metro. Il secondo è la solidarietà: si avanza passando la palla indietro al compagno. Ed è stato forse per queste ragioni che, in questi giorni difficili, nonostante le preoccupazioni che ognuno di noi ha, ci è venuto spontaneo pensare a chi sta peggio”, raccontano Roberto e Gianni attraverso il sito della Caritas.
Per dare una idea del bisogno diffuso in città, sono circa 6.000 le richieste giunte al Comune di SIracusa per i buoni spesa statali. Da Roma sono arrivati 901mila euro. “Vuol dire in media 238 euro a famiglia”, fa i conti don Marco Tarascio. “Quella cifra era però uguale per tutti, anche per chi ha dieci figli, e non sono casi poi così rari. Era evidente che quelle risorse non sarebbero state sufficienti”. Ecco perchè la Caritas non si ferma e continua con le sue attività di supporto ai nuclei familiari in forte difficoltà. Sono 2.200 le famiglie seguite dall’organizzazione diocesana, con un pacco spesa consegnato almeno ogni 8 giorni.  

 

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