Siracusa. Immigrazione: all'Asp corsi per gestirla e servizio notturno potenziato

 Siracusa. Immigrazione: all'Asp corsi per gestirla e servizio notturno potenziato

Due corsi di aggiornamento sulla gestione degli sbarchi e della gestione dell’immigrazione destinati al personale degli sportelli, gli operatori sanitari, i volontari e i mediatori culturali della provincia. Li ha promossi l’Asp, attraverso l’ufficio stranieri, guidato da Lavinia Lo Curzio e il settore Formazione, diretto da Maria Rita Venusino. Ai seminari hanno preso parte professionisti aziendali e dell’Oim, l’organizzazione internazionale migranti, insieme a “Terre Des Hommes”. “Momenti formativi come questi- commenta il direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta- sono importanti poiché contribuiscono alla realizzazione di strategie condivise tra le istituzioni a vario titolo coinvolte con il coordinamento attento del prefetto, Armando Gradone e secondo le linee guida ed il Piano di contingenza per la gestione degli sbarchi esitati dall’Assessorato regionale della Salute”. Rinnovato, intanto, il protocollo d’intesa tra l’Asp, la prefettura, la Croce Rossa, “Medici senza frontiere”e la Protezione civile per le attività legate all’assistenza sanitaria ai migranti. Il nuovo accordo prevede il potenziamento del servizio notturno di assistenza sanitaria, dallo sbarco alla permanena, con il coordinamento del responsabile della postazione territoriale di emergenza, Gioacchina Caruso e del responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Siracusa, Carlo Candiano. Da gennaio ad oggi, ricorda l’azienda sanitaria, “il porto commerciale di Augusta è diventato il principale punto di approdo dei migranti con oltre il 40 per cento del totale degli sbarchi avvenuti lungo le coste siciliane”. Un dato sottolineato dal prefetto. In tema di prevenzione e controllo delle malattie infettive, la direttrice di Epidemiologia, Lia Contrino ha fornito alcuni dati, estratti dal report che riguarda i sette centri di accoglienza della provincia. Il dato che emerge è che “vengono riscontrate patologie tipiche di chi proviene da situazioni di stress ambientale e sofferenza fisica”.

 

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