Siracusa. La "cattiva scuola": 8 mila firme raccolte in provincia per il referendum

 Siracusa. La "cattiva scuola": 8 mila firme raccolte in provincia per il referendum

L’obiettivo è raggiunto. Le firme per portare gli italiani al referendum sulla scuola sono state raccolte e depositate.E’ tempo di un primo bilancio, dunque, per la Flc Cgil, guidata da Paolo Italia. Il contributo del territorio alla battaglia dei sindacati per i quattro quesiti referendari è di circa 8 mila firme. In Sicilia sono state più numerose soltanto a Palermo (circa mille in più). Due mesi che sono serviti agli esponenti del sindacato e del mondo della scuola a spiegare ai cittadini le ragioni per cui “le scelte del Governo Renzi servono solo a scardinare il sistema pubblico dell’istruzione, impoverendo la formazione e crescita culturale dell’attuale generazione e determinando il crollo dell’ultima barriera democratica presente in Italia: la scuola”.”In questi ultimi giorni— spiega il segretario provinciale Flc Cgil Paolo Italia— ho ripercorso con la mente tutte le fasi che dall’otto luglio 2015 ( giorno dell’approvazione in terza lettura alla Camera) ad oggi, ci hanno visto impegnati in questa battaglia di civiltà che stiamo conducendo senza alcun risparmio di energie e nello stesso tempo foriera di grandi opportunità per il rilancio della nostra azione di re insediamento nei territori e in tutti i posti di lavoro ove insiste l’azione della Flc”. Terminata questa fase, non si ferma la battaglia. “Nemmeno nei mesi estivi- garantisce Italia- Siamo orgogliosi di avere contribuito con un impegno costante e continuo al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, ma la macchina non si fermerà. Insegnanti, studenti, genitori, lavoratori della scuola, cittadine e cittadini- prosegue il segretario della sigla di categoria- hanno contribuito dimostrando che la scuola è e resta un pilastro della nostra democrazia e le scelte di un Governo sempre più distante dal cuore degli italiani non premiano”. Il secondo step è già definito. “Spingere- dice Italia- l’anno prossimo gli italiani al voto”.

 

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