Siracusa. La clamorosa protesta di una guardia giurata: incatenato in Prefettura

 Siracusa. La clamorosa protesta di una guardia giurata: incatenato in Prefettura

Si è incatenato sotto la sede della prefettura di Siracusa “per avere subito un’ingiustizia”. Lo ha scritto sul cartello adagiato sulla panchina di piazza Archimede su cui ha fermato con i lucchetti le catene che gli bloccano le caviglie. E’ la protesta clamorosa di Paolo La Mesa, guardia giurata . Zelante poliziotto privato, ha contribuito ad assicurare alla giustizia 32 persone. Dipendente di un’agenzia di guardie giurate è, al tempo stesso, titolare di una piccola società che si occupa di guardiania presso alcune delle principali aziende agricole della zona. Chiede un incontro con il prefetto e il questore di Siracusa perchè possano rivedere il suo procedimento che ne ha messo a rischio lavoro e sussistenza. Padre di due figli e con una moglie precaria, La Mesa da luglio dello scorso anno non risulta più alle dipendenze della società di guardie private. Sospeso a sua insaputa. Eppure continua a lavorare, spesso su chiamata diretta proprio della stessa società. Ma il dettaglio della sospensione ha portato la questura di Siracusa a richiedere alla Prefettura la revoca del suo porto d’armi, proponendo anche la cancellazione dal registro delle guardie particolari giurate. E questo perchè a novembre dello scorso, per sventare un furto, con coraggio ha braccato dei ladri in un campo di contrada Isola, rischiando di finire investito. Per tutta risposta ha sfoderato la pistola d’ordinanza e cercato di colpire gli pneumatici dell’auto su cui i malviventi erano in fuga, senza colpire il bersaglio. Un comportamento giudicato pericoloso dai poliziotti poi intervenuti, su richiesta dello stesso La Mesa. Da qui comincia il suo incubo professionale, con la scoperta della sospensione e la richiesta a suo carico di cancellazione da quell’albo da cui dipende la sua stessa professione. Il rischio è che Paolo La Mesa possa perdere tutto, molto più della semplice pistola.
Sul posto è stato raggiunto da due dei suoi legali, Reale e Rossitto. Le ultime comunicazioni lasciano ben sperare circa la possibilità di una nuova interlocuzione. “Dalla Questura mi hanno fatto sapere che vogliono meglio verificare i fatti accaduti e rivedere il procedimento. Attendo che anche dalla Prefettura mi facciano avere qualche notizia”, dichiara a SiracusaOggi.it proprio La Mesa che intanto rimane incatenato.

 

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