Siracusa. La nuova mappa della mafia: le alleanze e a le attività illecite nella relazione della Dia

 Siracusa. La nuova mappa della mafia: le alleanze e a le attività illecite nella relazione della Dia

Un’operatività ridimensionata ma con un rapporto stabile tra i sodalizi criminali in provincia e salde alleanze con la mafia catanese. Questo il quadro che emerge dalla mappatura aggiornata della criminalità organizzata mafiosa nel territorio. Emerge dall’ultima relazione del Ministero dell’Interno presentata al Parlamento sull’attività svolta dalla Dia nel primo semestre del 2017. Per quanto riguarda il Siracusano, resta saldo il ruolo del clan Bottaro- Attanasio in città, legato al clan catanese Cappello. Al clan dei Santapaola è invece collegato il clan Santa Panagia, nell’omonima area del capoluogo. Sempre ai Santapaola è legato il gruppo Nardo-Aparo-Trigila, ramificato in provincia. Cassibile e Pachino sono di pertinenza dei clan Linguanti e Giuliano, legati rispettivamente al gruppo dei Trigila e ai Cappello.Tra le attività criminali principali, spicca lo spaccio di stupefacenti, tanto da polarizzare gli interessi di piu’ gruppi criminali. Dimostrazione ne sarebbe stata l’operazione Aretusa dello scorso aprile, condotta da Polizia e carabinieri, con cui sono emersi rapporti tra i clan  Urso-Bottaro-Attanasio, per ottenere il monopolio nelle piazze di spaccio del capoluogo. Consistenti rinvenimenti di droga lungo la fascia costiera siracusana. Diffusa l’estorsione, sia tramite il “pizzo”, sia tramite assunzioni forzate di lavoratori che appartengono perlopiù a gruppi criminali locali. Su questo ha fatto luce l’operazione Piazza Pulita dello scorso giugno, condotta da polizia e guardia di finanza. Non sono mancate intimidazioni nei confronti di pubblici funzionari.

 

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