Siracusa. La tragica normalità: donne vittime di violenza, "in ospedale una al giorno"

Da gennaio di quest’anno al 30 ottobre sono state 260 le donne vittime di violenza registrate nei pronto soccorso degli ospedali della provincia di Siracusa: 119 nel capoluogo, 48 ad Augusta, 36 ad Avola, 24 a Noto, 33 a Lentini. Due le donne uccise in provincia. Aumentano le denunce (quasi il 90% di chi fa ricorso alle cure dei sanitari) ma quella della violenza sulle donne è “una tragica normalità a cui, purtroppo, ci stiamo abituando e, per proteggerci dalla paura e dal dolore, prendiamo le distanze immaginando tali eventi lontani dalla nostra vita e dalla nostra famiglia. I numeri ci fanno capire che il fenomeno, invece, non è distante da noi se in questi ultimi 4 anni dall’attivazione del Codice Rosa negli ospedali della provincia oltre 800 persone hanno usufruito del servizio”, spiega il gruppo operativo Codice Rosa dell’Asp di Siracusa, coordinato da Adalgisa Cucè.
Medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e pedagogisti dell’Asp si muovono in strettissima sinergia con le Forze dell’Ordine, con le associazioni antiviolenza e la magistratura.
L’accoglienza alle vittime di violenza ha bisogno di attenzioni particolari e per tale ragione l’Azienda ha riservato una apposita “stanza rosa” al fine di creare le migliori condizioni di assistenza e di riservatezza alle vittime. Anche l’Asp di Siracusa aderisce alla Giornata internazionale del 25 novembre dedicata alla eliminazione della violenza.
Accanto alle azioni di assistenza a contrasto diretto della violenza e di cura nei percorsi di uscita l’Asp di Siracusa ha in corso, tra le molteplici iniziative, una attività di educazione secondo il metodo peer education (educazione tra pari) rivolta agli studenti delle scuole superiori. “Tale progetto – conclude Cucè – si prefigge di modificare le coscienze e i refusi educativi dei giovani che diventano educatori di se stessi, valorizzando in ciascuno il rispetto di se e dell’altro”.
Per Anselmo Madeddu, direttore generale facente funzioni dell’Asp, “la violenza sulla donna non è soltanto una tragedia intima ma un problema di salute pubblica che non si guarisce col tempo ma con l’aiuto di personale, servizi, strumenti e professionisti preparati per la cura e il sostegno delle vittime”.

 

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