Siracusa. Lo Stato impone il pagamento della maggiorazione dello 0,30 entro il 16 dicembre

Lunedì 16 dicembre, giorno nero per i contribuenti siracusani. Entro quella data va, infatti, pagata la terza rata di acconto della Tares, inizialmente prevista per il 31 ottobre e poi posticipata. In più, quasi a sorpresa, bisogna mettere mano al portafoglio anche per la maggiorazione dello 0,30 per metro quadrato (30 centesimi) che i Comuni incassano per conto dello Stato. Si tratta, appunto, della quota di tassazione sui servizi indivisibili che finisce direttamente nelle casse del Fisco.  L’intenzione dell’amministrazione comunale era quella di spostare il pagamento della maggiorazione a fine febbraio. A scompaginare i piani è, però, intervenuta una risoluzione del Dipartimento delle Finanze, la numero 10 del 2 dicembre, che ha “intimato” ai Comuni di incassare entro e non oltre il 16 dicembre. Come, nel caso di Siracusa, preparare ed inviare 70 mila F24 prestampati in pochissimi giorni è un mistero. Tant’è che i contribuenti non saranno avvisati a domicilio del pagamento da effettuare tramite l’arrivo del modello di pagamento. Dotati di buona volontà, dovranno raggiungere gli uffici comunali o produrre in proprio il modello attenendosi alle indicazioni di calcolo che saranno fornite in mattinata da Palazzo Vermexio, che ricorda anche l’esistenza di una scontistica particolare inserita nel regolamento Tares.  Comuni italiani in rotta ancora una volta con il ministero delle Finanze. Partito anche il pressing degli enti locali, Siracusa inclusa, per chiedere – “a rigor di logica” – lo slittamento del pagamento. Nell’attesa, mugugnano i contribuenti siracusani tra pagamenti che si accavallano, informazioni a singhiozzo e l’ennesimo colpo di uno Stato percepito lontano e patrigno.

 

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