Siracusa. Maggioranza in campagna acquisti? Marziano e Zappulla: "Attacchi maldestri. Princiotta risorsa". Parla anche Pappalardo

 Siracusa. Maggioranza in campagna acquisti? Marziano e Zappulla: "Attacchi maldestri. Princiotta risorsa". Parla anche Pappalardo

Il “caso Princiotta” continua ad animare il dibattito a distanza tra il deputato regionale del Nuovo Centrodestra, Vincenzo Vinciullo e gli esponenti del Partito Democratico. Dopo la decisione di aderire al gruppo consiliare del Pd di palazzo Vermexio, Simona Princiotta è stata fortemente contestata dai suoi ex colleghi di opposizione. Particolarmente dure le parole che ha usato nei suoi confronti il deputato regionale, Vincenzo Vinciullo a cui faceva riferimento fino a qualche giorno fà. L’esponente del Nuovo Centrodestra non ha lesinato accuse nei confronti di Princiotta, difesa oggi dai deputati regionale e nazionale, Bruno Marziano e Pippo Zappulla. I due parlamentari del Pd definiscono “subdoli e maldestri gli attacchi rivolti alla consigliera comunale. Rappresentano – saecondo Zappulla e Marziano- la conferma che non si hanno fondati rilievi di ordine politico. Si colpisce una persona che da fastidio ad alcuni esponenti politici. A noi, invece- puntualizzano i due cuperliani – le persone che danno “fastidio” piacciono”. I due parlamentari contestano chi ha “addirittura espresso la volontà di chiedere l’intervento della Procura per accertare chissà quali scambi”. Sistemi che apparterrebbero, secondo Marziano e Zappulla, al centrodestra. In mattinata anche Francesco Pappalardo aveva replicato alle accuse di “eccessive attenzioni da parte della maggioranza nei confronti di esponenti di opposizione. “Non mi interessano le sterili polemiche – dice l’esponente del Pd – Noi agiamo nel rispetto delle regole e non mi sorprende nemmeno che qualcuno dichiari la propria disponibilità ad unirsi al nostro percorso, semplicemente perché stiamo portando in questa città una politica nuova, un buon progetto che in tanti vogliono condividere. Di certo- aggiunge Pappalardo- non siamo soggetti che intendono sottoporre le persone ad una sorta di “esame del Dna”. Non siamo nè una casta, nè organismi di controllo personale”.

 

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