Siracusa. Nei carrellati della differenziata c'è chi "smaltisce" cani morti: assurdo rinvenimento all'ex Onp

 Siracusa. Nei carrellati della differenziata c'è chi "smaltisce" cani morti: assurdo rinvenimento all'ex Onp

Macabro rinvenimento questa mattina in un carrellato della differenziata all’interno dell’area ex Onp della Pizzuta. Gli operatori della Tekra si sono imbattuti, loro malgrado, sul ritrovamento di un cadavere di cane, gettato lì come si trattasse di un qualsiasi rifiuto. Un gesto condannato dai volontari animalisti del territorio. Laura Merlino parla di “un gesto ignobile, certamente commesso da qualche privato, proprietario del povero cane, certamente privo di microchip, che altrimenti avrebbe subito consentito di risalire all’identità di chi ha preso una decisione assurda, per tanti aspetti”. Quando muore un animale, la legge prevede un preciso iter. “Il proprietario dovrebbe segnalare il decesso al veterinario- spiega Laura Merlino- al quale poi spetta, come accade per le persone, certificarne la morte. Ci sono a quel punto due possibilità: la prima è rivolgersi a ditte specializzate nello smaltimento, che avviene attraverso l’incenerimento del corpicino. Chi, invece, possiede un terreno, può seppellire il proprio animale , sempre che non vi siano condutture idriche che possano essere compromesse. Ragioni igienico-sanitarie che occorre tenere nella più alta considerazione”. L’assessore all’Igiene Urbana, Andrea Buccheri mette in evidenza un altro aspetto dell’assurdo rinvenimento. “E’ una mancanza di rispetto assoluta nei confronti degli operatori della ditta di gestione del servizio di Igiene Urbana, è davvero scorretto- aggiunge- per gli operatori ecologici, considerati da qualcuno come fossero l’ultima catena degli umani”. Non è escluso che chi ha commesso tale gesto abbia ritenuto che l’ex area Onp, laddove è attivo anche l’ambulatorio che si occupa di vaccinazioni e sterilizzazioni degli animali, possa aver ritenuto che fosse il posto migliore perchè il corpo venisse subito recuperato. “Il problema è anche di mancanza di un’informazione adeguata- osserva ancora la volontaria- Dobbiamo battere molto di più su questo tasto. Spesso si agisce per ignoranza”.

 

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