Siracusa.Niente sostegno educativo domiciliare per i disabili, Civico 4: “Comune disattento”

 Siracusa.Niente sostegno educativo domiciliare per i disabili, Civico 4: “Comune disattento”

Restano senza sostegno educativo domiciliare le persone con disabilità a Siracusa.

Dura la denuncia di Michele Mangiafico del movimento “Civico 4” e del presidente dell’Ente Nazionale Sordi di Siracusa, Andrea Burgio.

“Mentre il sostegno educativo domiciliare trova una sempre maggior diffusione nel panorama dei servizi che si occupano di minori e può rappresentare una risorsa importante-commenta Mangiafico- a Siracusa siamo all’anno zero quanto ad attenzione dedicata alle persone con disabilità”.

Il servizio di educativa domiciliare è stato interrotto lo scorso 31 dicembre e, dopo le proteste dell’Ente Nazionale Sordi, l’unico spiraglio sembra arrivare da una nota della Prefettura in cui, a seguito di interlocuzioni con il Comune, non si esclude la riattivazione nelle prossime settimane.

“Ma i bisogni dei cittadini- ricorda Mangiafico- iniziano il primo gennaio, come in tutte le altre città del nostro Paese. Il fatto che “nessuno rimanga escluso” è uno slogan buono solo per le campagne elettorali -si chiede l’esponente di Civico 4- o un principio da declinare nella concretezza delle azioni amministrative?”
“L’Educativa – aggiunge il presidente della sezione provinciale ENS di Siracusa, Andrea Burgio – è un servizio fondamentale per lo sviluppo personale, per l’autonomia, la socializzazione, il supporto scolastico, e in questo particolare periodo riveste un ruolo ancora più importante perché l’operatore è uno dei pochi contatti con il mondo extrafamiliare rimasti e il rischio è che questi bambini sordi rimangano chiusi ancor più nel loro isolamento. Chiediamo al Comune di Siracusa tempi certi e rapidi per la ripresa dei servizi che sono diritti per le persone con disabilità”.
Mangiafico aggiunge a queste considerazioni un ulteriore motivo di rammarico, che risiede in quella che definisce  “la tracotanza con cui sindaco e assessori, chiusi nella torre eburnea della loro indifferenza ai problemi della città, non rispondano nemmeno alle note trasmesse dai portatori di interessi diffusi nel campo della disabilità. Si tratta di una pessima prassi-conclude-  che testimonia, ancor più di quanto ce ne fosse bisogno, il solco incolmabile che il gruppo di potere al Vermexio ha creato con la città e con i suoi bisogni”.

 

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