Siracusa. On. Pippo Gianni. "Regione, nuova ricchezza dall'articolo 37. I Comuni industriali meritano una compensazione"

 Siracusa. On. Pippo Gianni. "Regione, nuova ricchezza dall'articolo 37. I Comuni industriali meritano una compensazione"

Applicazione del “famoso” articolo 37 dello Statuto Regionale Siciliano. I tempi pare siano finalmente maturi, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 24 dicembre. Per sintetizzare, dal 2014 le aziende che fanno impresa in Sicilia (capannoni, stabilimenti, sedi, etc) pur avendo sede legale altrove dovranno pagare le tasse alla Regione. Una pioggia di miliardi di euro – secondo alcuni calcoli addirittura 15 – che potrebbero rilanciare economia ed occupazione. Ne è certo il deputato regionale Pippo Gianni. “Sin dal 1984 mi batto per questa benedetta applicazione”, racconta. “Già allora avevo immaginato  che questa fosse la via d’uscita per salvare la Sicilia”, aggiunge poi. Ma ci sono voluti quasi trent’anni per arrivare al traguardo. “E questo perchè Roma non voleva certo rinunciare a cuor leggero a questi soldi, a fronte di una classe politica siciliana che non si è sempre curata solo ed esclusivamente degli interessi della Regione”. Per Pippo Gianni “questa è una vittoria fantastica. Felice ci sia stato questo riconoscimento”. Un riconoscimento che oggi ha tanti padri, quanti salgono sul carro dei vincitori. Gianni non bada alla medaglietta e guarda ai numeri. “Con il mio consulente economico, Peppe Liberto, abbiamo stimato che tra aziende residenti e quelle che vengono e poi vanno via, la Regione potrebbe introitare 15 miliardi all’anno con questa applicazione dell’articolo 37. Se pensiamo che la Regione ne ha 5 di debito, immaginate cosa potremmo fare con la rimanenza che, con un acronimo, ho definito Pel ovvero Prodotto Esterno Lordo. E’ una battuta, ma aiuta a comprendere quanto importante potrebbe essere per i conti e le prospettive di investimento della Regione. Si potrebbero davvero costruire infrastrutture essenziali, nuovi ospedali, scuole”. Insomma, la Sicilia rischia di scoprirsi isola ricca. Con i Comuni pronti a sfregarsi le mani per partecipare alla distribuzione delle nuove risorse. “E siccome la gran parte entrerebbe dalla zona industriale, da Palermo devono pensare bene a quei Comuni sin qui penalizzati dall’inquinamento delle industrie. La nuova ricchezza deve essere redistribuita ai Comuni, ma operando nella misura una giusta compensazione per quelli industriali”, chiosa ancora Pippo Gianni.

 

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