Siracusa. Percettori reddito di cittadinanza per lavori utili alla collettività, via libera

 Siracusa. Percettori reddito di cittadinanza per lavori utili alla collettività, via libera

Via libera all’impiego dei percettori di reddito di cittadinanza a Siracusa nei progetti utili alla collettività, i cosiddetti Puc. La giunta ha deliberato all’unanimità un atto di indirizzo per l’attivazione delle procedure e la stesura dei progetti. Tra gli ambiti previsti dalla normativa, l’Alamministrazione ha deciso di intervenire sull’Ambiente e sui Beni comuni.
Il provvedimento raccoglie le indicazioni della riunione dello scorso 31 agosto ed è rivolto ai dirigenti dei settori interessati. Toccherà a loro predisporre i Puc, completi di costi di organizzazione e gestionali, e poi passarli al settore Pari opportunità sociali per il coordinamento l’attuazione e l’impegno di spesa.
“Con questo provvedimento – affermano il sindaco, Francesco Italia e l’assessore alle Politiche sociali, Maura Fontana – potremo ripulire dalle erbacce le strade, i marciapiedi e le corsie ciclabili, cureremo e sorveglieremo i parchi e assicureremo la giusta manutenzione di ciò che appartiene alla collettività e che talvolta, per mancanza di fondi, viene trascurato. I Puc, però, sono un’opportunità non solo per le città ma anche per le persone. È una modo di dare dignità ai percettori del reddito di cittadinanza facendoli sentire utili alla collettività e parte del sistema economico e produttivo. In questo consiste il valore sociale del lavoro”.
I beneficiari potranno essere impegnati da un minimo di 8 ore a un massimo di 16 a settimana, ciò in virtù del fatto che il reddito di cittadinanza contempla da parte loro la sottoscrizione di un patto per il lavoro e l’inclusione sociale. Inoltre l’erogazione del sostegno economico è condizionata a una dichiarazione di disponibilità ad accettare un percorso personalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro.
Tuttavia, i progetti non sono forme di impiego subordinato o parasubordinato e devono avere carattere temporaneo. In più non possono sostituire le attività già svolte dal Comune o che vengono affidate a ditte esterne.

 

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