Siracusa. Ponte dei Calafatari, le "spalle" a rischio crollo. Scattata la chiusura

 Siracusa. Ponte dei Calafatari, le "spalle" a rischio crollo. Scattata la chiusura

Le operazioni di chiusura al traffico del ponte dei Calafatari sono cominciate attorno alle 13. Vigili Urbani e tecnici comunali hanno materialmente bloccato l’accesso al secondo ponte di Ortigia, iniziando a regolamentare il traffico secondo lo schema di viabilità alternativa allestito dall’ufficio mobilità. Per uscire dall’isolotto passando da Riva della Posta bisognerà adesso girare a sinistra alla rotonda subito dopo il Talete, salendo in piazza delle Poste lungo la piccola via Forte Casanova. Si può anche scegliere di proseguire dritto dopo la rotonda per un centinaio di metri scarso: poco prima del ponte dei Calafatari c’è uno scivolo – sempre a sinistra – alla fine del cantiere attorno il Palazzo delle Poste. Di fatto, tutto il traffico in uscita da Ortigia finisce dirottato sull’Umbertino.
Passo indietro per la viabilità nel centro storico, ma la chiusura del ponte dei Calafatari non era più rinviabile. Nella relazione tecnica non c’è scritto chiaramente ma il rischio crollo è dietro l’angolo. A preoccupare non sono le travi quanto piuttosto le cosiddette “spalle”, lato Darsena e lato Riva della Posta. Secondo gli esperti, potrebbero collassare sotto il peso del traffico veicolare.
Ma, in generale, sono le condizioni tutte della struttura a preoccupare. Il calcestruzzo si sgretola a causa di una carbonatizzazione che finisce per sbriciolarlo. Le armature in ferro sono scoperte ed esposte ai fenomeni atmosferici ed all’erosione dell’acqua marina. Non solo, i tecnici comunali sarebbero rimasti sorpresi da una scoperta: non si trovano i giunti di dilazione. E se questa è la situazione della parte emersa del ponte, si può immaginare quella dei pali di fondazione.
Nel 2005 venne chiusa una porzione proprio per l’evidenziarsi del deterioramento. Dovevano partire lavori immediati mai avviati. Nel 2010 si iniziò a parlare di demolizione e ricostruzione ma anche in questo caso non si è passati dalle parole ai fatti. E senza interventi e manutenzione, il ponte è arrivato dove poteva.
E adesso è praticamente inservibile.  Quanto tempo rimarrà chiuso? Dove trovare i fondi per gli interventi? Demolire o rinsaldare l’esistente? Domande a cui dare in fretta una risposta.

 

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