Siracusa. Quattro navi della Marina al porto Grande: visite a bordo

 Siracusa. Quattro navi della Marina al porto Grande: visite a bordo

Da domenica oggi a martedì 28 maggio, la fregata Grecale e i cacciamine Crotone, Alghero e Termoli, saranno in sosta nel porto di Siracusa. La sosta avviene nell’ambito dell’esercitazione di contromisure mine ITA MINEX 19.
Durante la sosta le navi saranno ormeggiate nel porto Grande di Siracusa e saranno visitabili nei giorni e orari indicati di seguito:

– domenica 26 maggio: nave Grecale e nave Alghero saranno visitabili dalle 15:00 alle 19:00;

– lunedì 27 maggio nave Grecale e nave Termoli saranno visitabili dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Nave Grecale è la seconda delle otto fregate antisommergibile, lanciamissili, della classe Maestrale. E’ stata varata presso il cantiere del Muggiano il 12 settembre del 1981 e consegnata alla Marina Militare il 5 febbraio del 1983 a La Spezia.
Nave Grecale è stata progettata e costruita per svolgere un gran numero di missioni. Il suo ruolo principale è la difesa di forze navali e convogli da attacchi di sommergibili, quindi sia la piattaforma che i sistemi d’arma sono ottimizzati per la guerra antisommergibile. In più l’Unità può operare efficacemente in altre operazioni come il controllo e l’interdizione di vaste aree e linee di traffico mercantili, attacchi ad Unità di superficie e supporto ad operazioni anfibie.
Le navi Alghero, Crotone e Termoli, sono cacciamine appartenenti al Comando delle Forze di Contromisure Mine (MARICODRAG) della Marina Militare.
I cacciamine sono Unità dotate di sistemi a elevato tasso tecnologico impiegate per la ricerca subacquea e la rimozione dai fondali di ordigni bellici, e per l’individuazione e messa in sicurezza di relitti e beni archeologici sommersi. Tali attività sono finalizzate a garantire il libero accesso ai porti e mantenere aperte le vie di comunicazione marittime assicurando il libero transito delle navi mercantili e la sicurezza della navigazione contribuendo in maniera sostanziale all’incolumità di quanti dal mare e sul mare operano quotidianamente e traggono il frutto del proprio lavoro.

 

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