Siracusa si dota del "Garante dei diritti delle persone private della libertà"

 Siracusa si dota del  "Garante dei diritti delle persone private della libertà"

Il consiglio comunale dice “si” all’istituzione della figura del “Garante dei diritti delle persone private della libertà”. L’approvazione è arrivata questa mattina, a maggioranza, durante la seduta, in seconda convocazione, presieduta da Santino Armaro. Ieri era mancato il numero legale. Via libera anche ad una modifica del regolamento sul decentramento per ridurre i tempi entro i quali i consigli di circoscrizione devono pronunciare i loro parer e a un atto di indirizzo per la riqualificazione del parcheggio di via Von Platen. All’introduzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà è stata approvata con 23 sì, 2 no e 2 astensioni. La figura nasce per tutelare i diritti fondamentali hanno detto “si” 23 consiglieri contro 2 no e 2 astenuti. Il garante si occuperà dei diritti dell'”‘individuo detenuto o limitato della libertà personale anche nel periodo di reinserimento sociale, finalità che vanno perseguite collaborando con le istituzioni penitenziarie per una reale funzione educativa della pena. Il Garante assume iniziative per l’inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti una volta tornati in libertà; supporta i detenuti e le famiglie nell’accesso ai servizi garantiti dal Comune e nell’accesso agli atti amministrativi; si rivolge alle autorità competenti in caso di violazione dei diritti; promuove iniziative di sensibilizzazione pubblica; è a disposizione delle famiglie e di quanti si occupano della rieducazione e del reinserimento sociale dei detenuti”.E’ nominato dal sindaco tra quanti si candidano attraverso avviso pubblico. Proteste da parte dell’opposizione in tema di rimborsi spese, visto il ruolo di primo piano affidato al sindaco per la scelta del garante.  Per Salvo Castagnino, in assenza di uno specifico capitolo di spesa c’è il rischio che si creino dei debiti fuori bilancio, contestazione alla quale la maggioranza ha replicato con la presentazione di un emendamento che però è stato dichiarato inammissibile perché privo del parere tecnico.
 

 

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