Siracusa. Teatro comunale, bando per la gestione: 80mila euro l’anno e 120 aperture

 Siracusa. Teatro comunale, bando per la gestione: 80mila euro l’anno e 120 aperture

Sono partite le procedure di gara per l’affidamento in concessione dell’Artemision di piazza Duomo e del Teatro massimo comunale. Nel primo caso, il bando è stato pubblicato oggi sul sito del Comune e all’Albo pretorio: c’è tempo fino alle ore 12 del 5 agosto per la presentazione delle offerte; nel secondo, che richiede modalità più complesse, la pubblicazione avverrà la prossima settimana. Nel frattempo, in attesa dell’assegnazione delle nuove gestioni, sarà il Comune ad occuparsi dei due siti.
I due bandi sono stati illustrati dal sindaco, Francesco Italia, dall’assessore alla Cultura, Fabio Granata, dal dirigente dello stesso settore, Giuseppe Ortisi, e dl soprintendente della Fondazione Inda, Antonio Calbi, che, forte della sua esperienza nella direzione di alcuni dei più importanti teatri italiani, ha collaborato gratuitamente alla preparazione del bando per il Comunale. Nelle fasi iniziali era stata valutata la possibilità di affidare la gestione del Teatro all’Inda ma ragioni statutarie e valutazioni economiche hanno consigliato di congelare questa ipotesi.
“Si tratta di bandi – ha spiegato il sindaco Italia – profondamente diversi da quelli precedenti e che si basano sul principio che pubblico e privato non sono contrapposti ma devono collaborare. La gestione dei siti comunali deve essere improntata alla sostenibilità e alla sussidiarietà. Soprattutto per il Teatro, l’Amministrazione indica la politica culturale e il privato potrà cogliere le occasioni che, coerentemente con il sito, possono portare utili come quelle legate alla convegnistica o alla gestione del bar, che sarà certamente aperto. Stesso discorso, applicato anche all’Artemision, varrà per il merchandising e per il bookshop. Il nuovo gestore – ha detto ancora il sindaco – sarà tenuto a garantire almeno 120 aperture l’anno e dovrà confermare le serate già programmate per i prossimi mesi”.
Fabio Granata ha sottolineato l’operazione trasparenza che si vuole operare con i due bandi. “È chiaro che l’attenzione è rivolta principalmente al Teatro comunale, che deve diventare un luogo centrale per la cultura in città e deve completare la missione che, unica al mondo, svolge oggi la Fondazione Inda. Altro aspetto importante è che i soldi incassati dal Comune saranno investiti sempre nel Teatro. Avrei voluto condividere questo percorso con la commissione consiliare competente ma i gruppi di opposizione hanno deciso di non partecipare alla riunione in segno di protesta per la questione della mostra Ciclopica”.
Chi vorrà gestire il Teatro comunale dovrà versare al Comune un canone minimo annuo di 80mila euro, che rappresenta la base d’asta. Nel caso di eventi organizzati direttamente dell’Ente, questi verserà al gestore il 15 per cento dell’incasso per l’attività di biglietteria. Altra condizione che dovrà essere rispettata è la nomina di un direttore artistico di prestigio da concordare con l’amministrazione. A carico del gestore, che avrà l’affidamento per tre anni, saranno anche le utenze. L’assegnazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla quale peserà la parte finanziaria per il 30 per cento e quella culturale per il 70 per cento. La commissione di gara sarà mista e presieduta dall’Urega; il bando sarà pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione europea, sul sito dell’Anac, sulla piattaforma del Sistema informativo telematico appalti della Sicilia (Sitas), sulla piattaforma del Ministero delle infrastrutture, sul sito del Comune, all’albo pretorio, su due quotidiani nazionali e due locali a maggiore diffusione.
La gestione dell’Artemision, invece avrà la durata di due anni e l’offerta di base è stata fissata in 15 mila euro l’anno. Il bando riguarda anche l’utilizzo della giardino, dove si potrà accogliere eventi, e della ampia stanza adibita a biglietteria dove il gestore potrà ospitare il bookshop e vendere il merchandising.
Altra differenza rispetto al passato, ha aggiunto Granata, “è che Villa Reimann non sarà data in gestione ma sarà uno spazio aperto, anche alle associazioni, per le attività culturali. Quanto alla Latomia dei cappuccini, la gestione sarà affidata dopo che saranno completati i lavori di consolidamento”.

 

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