Siracusa. Vicenda Open Land, Comune e Legambiente: via il nuovo consulente, "errori nella relazione". Il 4 luglio la decisione

 Siracusa. Vicenda Open Land, Comune e Legambiente: via il nuovo consulente, "errori nella relazione". Il 4 luglio la decisione

Gli avvocati di Legambiente chiedono “l’immediata ed urgente sostituzione del consulente tecnico d’ufficio (CTU), Marcella Caradonna”, nel complicato procedimento in corso noto come Open Land. Non solo, l’associazione ambientalista insiste con forza sulla revisione “della quantificazione del danno che il Comune di Siracusa dovrebbe riconoscere alla società privata (circa 6 mln di euro) che, pur assai ridotta rispetto alle richieste iniziali, rappresenta un enorme danno collettivo e non dovuto”. Tesi sostenute anche dall’avvocato Nicolò D’Alessandro che difende le ragioni del Comune di Siracusa.
Ieri l’udienza in Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana. Udienza convocata per discutere la relazione finale del Ctu, Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Milano, nominato dal Cga in sostituzione del consulente Salvatore Maria Pace (sostituzione richiesta ripetutamente da Legambiente in quanto il Ctu nominato non dava sufficienti garanzie di terzietà, imparzialità e professionalità) per ricalcolare l’importo del supposto danno subito da Open Land per presunti ritardi nel rilascio della concessione edilizia per la realizzazione di un centro commerciale in viale Epipoli.
“La consulenza della dottoressa Caradonna – afferma l’avvocato Corrado Giuliano, del collegio difensivo di Legambiente Sicilia – è del tutto inadeguata, contiene errori evidenti nella quantificazione delle voci risarcitorie ed inoltre non risponde in modo puntuale ai quesiti posti dal Cga sui punti più controversi della relazione presentata dal precedente Ctu. Siamo convinti che il Comune di Siracusa non debba pagare alcun danno alla società Open Land e ci batteremo insieme dell’amministrazione comunale e alla comunità siracusana per raggiungere questo giusto ed equo risultato”.
I difensori di Legambiente hanno depositato ieri per via telematica un’istanza, con richiesta di un termine per proporre querela di falso delle autentiche notarili apposte in calce alla copia del contratto di appalto del 24 agosto 2009 ed alla scrittura privata del 25 agosto 2009, atti che sono alla base della richiesta di risarcimento, ed al fine di potere sostenere, “se accertate non rispondenti al vero, la loro inutilizzabilità nel giudizio risarcitorio contro il Comune di Siracusa, venendo così meno la prova del lamentato danno di Open Land”. Nel corso dell’udienza odierna anche l’avvocato D’Alessandro per il Comune di Siracusa ha avanzato e formalizzato analoga istanza.
Ogni decisione rinviata al 4 luglio prossimo per consentire ai componenti del Collegio di valutare la richiesta e per garantire a Open Land il contraddittorio.

 

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