Siracusa. Waterfront, lo scetticismo della Fillea Cgil: “Incapaci di avanzare una proposta”

 Siracusa. Waterfront, lo scetticismo della Fillea Cgil: “Incapaci di avanzare una proposta”

“Immobile e insensibile la politica rispetto alla pianificazione del domani”.

La Fillea Cgil parla attraverso il segretario provinciale Salvo Carnevale, che commenta in questo modo la vicenda legata al destino dell’area dell’Aeronautica. Il rappresentante del sindacato degli edili  è fermamente convinto che “gran parte del futuro della città di Siracusa passi dalla riqualificazione di quell’area vastissima. Allo stesso tempo -prosegue-  la politica è sensibilissima ai temi del riarmo e della pianificazione militare, specie della Nato. E allora col cappello in mano e in attesa delle decisioni dell’alleanza atlantica, non abbiamo quasi alcun dubbio che sia già diventato mero esercizio di retorica territoriale il dibattito intorno al Waterfront. Noi crediamo che la ridefinizione delle strategie della difesa rispetto all’ex Idroscalo scavalcheranno la volontà cittadina, specie se così timida”.

Nessun ottimismo, dunque, nelle parole di Carnevale, che pone anche l’accento sullo
“scaricabarile di questi giorni”, che definisce “emblematico. Tutti rilanciano, attendono, accusano. Abbiamo sentito parlare di vittorie vanificate dall’immobilismo del Comune di Siracusa. Ora, certamente questa città non brilla per dinamismo ma una passeggiata e una chiacchierata in favore di telecamere alla presenza del sottosegretario alla Difesa, risalente a tre mesi, non ci era sembrata una grande conquista-dice ancora il segretario della Fillea-  Avevamo solo registrato un’unione di intenti. Ma eravamo lontani, anzi lontanissimi dal concepimento di qualcosa di veramente concreto. E adesso che i venti di guerra stanno facendo assumere all’Italia una folle strategia militarista, la prospettiva lontana ci sembra un miraggio”.
Carnevale vede cavilli e rimpalli, accanto ad accuse reciproche.

Infine un’ultima nota, anche in questo caso di scetticismo.
“Ma pensiamo veramente -la sua domanda retorica- che un territorio incapace di farsi trovare pronto su ogni capitolo del PNRR, della attrazione di pezzi importante dei fondi europei, sconfitta per ben due volte nello spazio di 10 anni nella corsa a diventare capitale della cultura, sia in grado di elaborare una proposta comunque grandiosa e sfidante come quella del Waterfront?”.

 

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