“Stop allo scarico dei reflui nel porto Grande”, i dubbi dell’ex assessore sui tempi

 “Stop allo scarico dei reflui nel porto Grande”, i dubbi dell’ex assessore sui tempi

“L’eliminazione dei reflui dal porto grande è un sogno del quale si parla da anni ma elementi come l’attuale emergenza siccità, i progetti, il contratto in scadenza (con il gestore del servizio idrico),nonché un Piano Idrico Regionale da quasi 1 miliardo di euro da intercettare, suggerirebbero di andare oltre le tardive seppur incoraggianti dichiarazioni di intenti”. Così l’ex assessore al Servizio Idrico Integrato del Comune di Siracusa, Carlo Gradenigo commenta l’approvazione in giunta di un atto di indirizzo con cui si incarica il dirigente del Settore Sviluppo Sostenibile e Tutela del Territorio e dell’Ambiente e Transizione Energetica “di avviare le procedure finalizzate all’attuazione del collegamento delle acque in uscita dal depuratore Consortile di C.da Canalicchio” con l’impianto di depurazione industriale Ias per poi essere “allontanate in mare aperto con condotta sottomarina”.
Gradenigo si mostra critico e ritiene che “convogliare i reflui di Siracusa al depuratore IAS è un’opera per la quale l’attuale gestore del servizio idrico di Siracusa avrebbe dovuto produrre il progetto esecutivo 2 anni fa”. L’ex esponente della giunta Italia ricorda che per l’opera è inserita e finanziata con il PEF del Piano d’Ambito dell’Ati, “con un’apposita voce id spesa di 5 milioni di euro, frutto di anni di lavoro, relazioni, incontri e approfondimenti”.
L’obiettivo del Comune è quello di eliminare lo scarico di reflui trattati nel Porto Grande. Ancora oggi, dopo apposita lavorazione nel depuratore di contrada Canalicchio, finiscono in mare attraverso il canale Grimaldi. Proprio per questo motivo, vige nella zona il divieto di balneazione nella grande spiaggia della Playa e nelle aree limitrofe.
Palazzo Vermexio sta lavorando da anni a una soluzione alternativa: creare un sistema capace di portare i reflui dalla parte opposta, a Targia, attraverso il depuratore consortile Ias. Una parte dell’impianto esiste da decenni ma secondo delle verifiche tecniche già condotte le sue condizioni sono tali da poter essere utilizzato e completato.

 

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