Storie di covid e di pettegolezzi nella piccola Buccheri, il sindaco "rimprovera" tutti

 Storie di covid e di pettegolezzi nella piccola Buccheri, il sindaco "rimprovera" tutti

La storia è gustosa. E mischia covid e pettegolezzi, secondo quel copione che spesso è di casa nei piccoli centri siciliani, dove tutti conoscono tutti. E’ il caso di Buccheri, cittadina di poco più di 1.800 anime. Il sindaco è il giovane avvocato Alessandro Caiazzo. Da qualche giorno non viene avvistato in giro per Buccheri e allora vox populi vuole che sia risultato positivo al coronavirus.
A smentire la diceria, che ha preso a girare per Buccheri, è il diretto interessato. “La smentisco, per buona pace di chi ci godrebbe…”, dice senza perdere il sorriso. “Non sono positivo al covid, pur sapendo che non ci sarebbe nulla di male ma solo sfortuna. Il fatto che non mi vediate gironzolare senza ragione, risiede solo nel voler tentare di dare l’esempio e voler far capire che ci sono delle regole cui dobbiamo attenerci. Tutto qui”, spiega il primo cittadino di Buccheri.
L’occasione, però, è propizia per precisare bene alcuni passaggi e provare a correggere certe dinamiche che – dopo la notizia di due nuovi positivi a Buccheri – hanno preso piede nel piccolo centro. “Userò, ancora una volta, parole distensive ed allo stesso tempo determinate, per cercare di riportare la calma tra la popolazione. Premetto che chiunque può trovarsi nella situazione di dover rispettare alcuni giorni di quarantena o perché positivo, o perché entrato inconsapevolmente in contatto con soggetti positivi o perché, data la particolare capacità di nascondersi del virus, non sapeva o non poteva sapere. Detto questo – dice Caiazzo – penso sia il caso di evitare di gettare sentenze o di puntare il dito verso questo o quel comportamento, anche perché, dai report giornalieri che mi fornisce la polizia municipale, non vedo di certo un paese di santi o di ligi ed inflessibili rispetto alle regole…me compreso. Pertanto invito tutti, ancora una volta, ad abbassare i toni ed a limitarsi nel pettegolare, anche perché il virus va via ma le parole restano. Siamo una piccola comunità e come tale abbiamo il dovere di stringerci come una famiglia e di supportare e consolare chi ha avuto solo la sfortuna di trovarsi in questa situazione”.

foto: Buccheri

 

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