Termoutilizzatori in Sicilia, Lukoil rinuncia. “E’ una notizia inquietante per il territorio”

 Termoutilizzatori in Sicilia, Lukoil rinuncia. “E’ una notizia inquietante per il territorio”

“L’abbandono da parte di Lukoil dell’investimento multimilionario previsto proprio nei suoi stabilimenti di Priolo Gargallo, rinunciando a partecipare alla manifestazione di interesse regionale per la costruzione di un termoutilizzatore di nuova generazione, rappresenta una notizia inquietante per il nostro territorio”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) fa suonare il campanello d’allarme. “E il motivo è semplice, questa decisione non può essere presa alla leggera e rischia di suonare quasi come un’anteprima della crisi sociale che il territorio siracusano potrebbe vivere se, decidendo di non decidere, si lascia morire il settore del petrolchimico e della raffinazione. Continuando così, non sarà difficile prevedere la completa chiusura degli stabilimenti Lukoil entro due anni, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”. Cafeo lo dice tutto d’un fiato, in apertura del focus che ha voluto dedicare al presente e soprattutto al futuro della zona industriale di Siracusa, di IAS, dell’autorità portuale di Augusta ma anche al destino delle Zes e delle Zone Franche Doganali Intercluse.
La Regione aveva chiesto al governo centrale il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa per il polo petrolchimico siracusano. “L’obiettivo è quello di rilanciarlo, spingendo verso una transizione energetica sostenibile e non certo per di smettere”, precisa Cafeo. “Dispiace per l’occasione persa dalla nostra provincia con la rinuncia di Lukoil a partecipare alla manifestazione di interesse regionale, ma la costruzione dei termoutilizzatori resta una priorità in Sicilia”.
Resta poi spinosa la questione della revisione del piano paesaggistico, “necessaria sia perché in alcuni casi totalmente ingessante per il territorio, sia perché paradossale, con il rischio di bloccare anche zone ZES destinate a godere dei vantaggi di fiscalità per chi decide di investire”.
Poi l’appello alla politica siracusana tutta. “Insieme possiamo farci portavoce delle esigenze del territorio, senza preconcetti o personalismi ma con l’unico obiettivo comune di guardare allo sviluppo e soprattutto di evitare una crisi sociale ed economica che lascerebbe in ginocchio la provincia e buona parte dell’economia regionale”.

 

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