Terza dose di vaccino, quattro presidi per la somministrazione nel siracusano

 Terza dose di vaccino, quattro presidi per la somministrazione nel siracusano

Le linee guida impartite dalla direzione strategica dell’Asp di Siracusa per la terza dose del vaccino sono chiare. Bisogna agevolare le persone estremamente fragili, in via prioritaria immunocompromesse e trapiantate, predisponendo anzitutto corsie preferenziali. E poi punti vaccinali protetti dedicati e referenti aziendali che sovrintendano al buon funzionamento dell’organizzazione, con la collaborazione dei medici di famiglia e dei direttori delle Unità operative complesse ospedaliere dei reparti che hanno in carico tale target di pazienti.
Da ieri anche in provincia di Siracusa è stata avviata la vaccinazione addizionale, destinata al momento ai soggetti fragili secondo le priorità previste dalle disposizioni nazionali e regionali.
In questa prima fase possono sottoporsi alla terza dose persone immunocompromesse e trapiantate che abbiano ricevuto la seconda dose da almeno 28 giorni.
I punti vaccinali protetti individuati per tale target sono l’Hub Urban Center di Siracusa, nella fascia oraria 8-12/16-19 e i presidi ospedalieri di Augusta e Lentini dalle 9 alle 12 e Avola dalle 14 alle 19. I medici di famiglia e i direttori delle Unità operative complesse di Oncologia, Ematologia e Nefrologia e relative articolazioni periferiche contribuiranno ad individuare i pazienti in carico alle strutture sanitarie con i requisiti previsti da avviare alla vaccinazione addizionale.
E’ possibile accedere alla terza dose anche attraverso prenotazione nel portale di Poste italiane o direttamente presentandosi al centro vaccinale con la documentazione medica attestante la patologia. Sono attualmente dieci le categorie che possono ricevere una terza dose addizionale di vaccino anti covid la cui lista è contenuta nella recente circolare del Ministero della Salute che individua le condizioni che ne danno diritto.
Dopo la terza dose addizionale, in base alle indicazioni ministeriali e del Comitato Tecnico Scientifico, sarà la volta delle cosiddette dosi “booster”, cioè una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.
Dall’Asp di Siracusa spiegano che tra le persone immunocompromesse e trapiantate sono incluse le seguenti condizioni che potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.); dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

 

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