Turismo più povero a Siracusa, crea meno ricchezza e molti “numeri” sfuggono ai controlli

 Turismo più povero a Siracusa, crea meno ricchezza e molti “numeri” sfuggono ai controlli

Siracusa perde dieci posizioni nel ranking di Sociometrica che calcola la “ricchezza turistica” prodotta dalle realtà italiane dalla spiccata vocazione ricettiva. Era 25.a lo scorso anno, si ritrova adesso 35.esima su 500 città italiane esaminate. Va anche peggio a Taormina, precipitata addirittura in 45.esima posizione quando nell’edizione passata del ranking era davanti a Siracusa.
Lo studio è stato realizzato da Sociometrica attraverso l’analisi dei dati Istat e stime ponderate. Il turismo crea a Siracusa “valore aggiunto tangibile all’economia locale” pari allo 0,37% della ricchezza turistica nazionale (era 0,51% lo scorso anno). Numeri che fanno di Siracusa la terza città siciliana per produzione di ricchezza turistica, dopo Palermo (15.a, 0,79%) e Catania (27.a, 0,44%).
Lo studio ha come fine quello di definire “il peso specifico che il turismo ricopre in termini percentuali rispetto al pil, vale a dire di quanto sia partecipe alla formazione della ricchezza nazionale”, come ha spiegato Antonio Preiti per Sociometrica. Più che di turismo, per una corretta comprensione del fenomeno, si dovrebbe parlare di ‘economia dell’ospitalità’ o ‘industria dell’ospitalità’. “Questo perché nella contabilità nazionale non esiste un settore turismo propriamente detto, ma sono computate solo la parte alberghi e ristorazione e la parte relativa alle agenzie di viaggio”, aggiunge.
Ecco, qui si inserisce uno dei dati più interessanti per quel che riguarda Siracusa e la sua realtà “dell’ospitalità”. Partiamo da un principio alla base dello studio di Sociometrica: la presenza del turismo contribuisce a elevare il reddito dei singoli Comuni, sia complessivo che pro-capite, quando nella destinazione prevale la dimensione alberghiera piuttosto che quella delle case in affitto. A Siracusa, invece, è netta la prevalenza delle cosiddette presenze turistiche non ufficiali o “non osservate”, cioè non registrate nelle statistiche ufficiali perché passano attraverso residenze private, spesso in tutto o in parte “abusive”. Ecco, in Italia, Siracusa si conferma al nono posto tra le destinazioni con il maggior numero di “presenze non osservate” (stimate in 3.600 contro le 3.803 della precedente edizione). “L’impatto sul piano dell’occupazione e su quello della crescita delle professionalità legate all’ospitalità è minimo o del tutto assente (nel caso degli affitti, ndr). Perciò troviamo che l’impatto economico, a parità di presenze turistiche, sull’economia dell’ospitalità è molto diverso e di gran lunga inferiore nel caso dell’affitto tout-court di una casa rispetto alla tipica ospitalità alberghiera”, annotano da Sociometrica.
Il valore aggiunto è stato calcolato attraverso tutte le informazioni di carattere turistico, ad esempio gli arrivi e le presenze per comune, la consistenza dell’offerta turistica, sia alberghiera che extra-alberghiera; una stima delle presenze turistiche non ufficiali. “Lavorando con i dati comunali abbiamo creato un ranking dei comuni turistici, ovvero una classifica calcolata sulla base della loro performance turistica nel 2022, abbiamo poi fatto una stima (solo generale, non comunale) per l’anno 2023 basato sui dati Istat dal gennaio a maggio incluso”, si legge nella nota metodologica che accompagna lo studio Sociometrica.
Guidano il ranking Roma, Milano e Venezia mentre la prima siciliana è Palermo (15). Curiosità: nonostante la buona performance nel ranking realizzato lo scorso anno, manca questa volta ogni riferimento a Noto.

 

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