Ufficio delle Tenebre, l’antico rito pasquale di Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro

 Ufficio delle Tenebre, l’antico rito pasquale di Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro

Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro hanno dato vita all’affasciante quanto antico rito dell’Ufficio delle Tenebre. Avvolti nei loro mantelli, alla luce delle 15 candele, si sono ritrovati nella chiesa di San Tommaso, a Siracusa.
Si tratta di una delle tradizioni liturgiche più singolari ma al tempo stesso più popolari della Settimana Santa, secondo il rito Romano. Celebrazione simbolica del Tenebrae factae sunt nel contesto dei cosiddetti «Mattutini delle tenebre», come ancor oggi sono previsti dall’ Officium majoris hebdomadae (Vetus Ordo). E’ l’Ufficio notturno (Ad Matutinum) e delle Lodi (Ad Laudes) in uso fino alla riforma liturgica del Vaticano II e conserva la forma più antica dell’Ufficio romano, si legge nelle fonti.
Il nome – Ufficio delle Tenebre – è dovuto al fatto che, al termine di ogni salmo, viene spento uno dei ceri posti su uno speciale candelabro detto “saetta”. Tutto ruota attorno ai 15 ceri. L’Ufficio si conclude al buio, spenta l’ultima candela, ricordando l’evento evangelico dell’oscurità che avvolse il mondo alla morte del Signore.
Un solo cero residuo rimane acceso: tolto dal candelabro e nascosto per qualche istante, ricompare di nuovo sull’altare per annunziare la risurrezione del Signore, luce che vince le tenebre del peccato. Un simbolismo che nei secoli ha sempre colpito fedeli e devoti.

 

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