Un centro di ricerca sulle bonifiche sostenibili nella ex centrale termoelettrica di Augusta

 Un centro di ricerca sulle bonifiche sostenibili nella ex centrale termoelettrica di Augusta

L’ex centrale termoelettrica di Augusta diventerà un centro di ricerca dedicato alle bonifiche sostenibili e ad azioni di mitigazione degli impatti ambientali di impianti e infrastrutture per la generazione di energia ad esse collegati. Siglata l’intesa tra Enel, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), attraverso il Dipartimento Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti (DIITET) e Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. La struttura nascerà all’interno di aree non più utilizzate dell’impianto. Verrà completata nel 2021, e sarà a disposizione dei ricercatori dell’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano” del CNR e Parco Scientifico, con l’obiettivo di rafforzare la ricerca scientifica italiana e di creare un polo di riferimento a livello internazionale.
L’obiettivo è ambizioso: dar vita a un centro di eccellenza per la ricerca sulle bonifiche sostenibili, grazie a dotazioni di strutture e tecnologie e alla possibilità di effettuare studi replicando in laboratorio condizioni sito specifiche; in questo modo le parti potranno fornire nuove soluzioni per le attività di decommissioning e transizione in corso nel settore energetico a livello internazionale, un ambito di ricerca interdisciplinare dall’alto potenziale scientifico, sociale ed economico. Altri studi riguarderanno l’integrazione tra coltivazioni e attività di produzione di energia, come ad esempio avviene nelle applicazioni agrivoltaiche, e il riutilizzo delle piante impiegate nei processi di phytoremediation, tecnologia di bonifica naturale.
“La creazione di un centro di ricerca affidato a partner di rilievo come CNR e Parco Scientifico e realizzato negli spazi non più utilizzati di una centrale termoelettrica è un chiaro esempio di come sostenibilità ed economia circolare possano generare valore, confermando che la transizione energetica in atto rappresenta una grande opportunità per il Paese e per il territorio”, dichiara Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia.
“Sostenere la nascita e la promozione del Centro di Ricerca di Augusta, animandolo con ricercatori e competenze, è strategico per il Paese nel suo complesso, ma anche per il CNR e per la Regione Sicilia, che devono e vogliono affrontare la transizione energetica e la riconversione industriale, azioni fondamentali per il rilancio economico in armonia con le strategie e gli obiettivi del più ampio contesto europeo e nell’ottica del Green Deal”, dichiara il presidente del CNR Massimo Inguscio.
“Il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, società strategica della Regione siciliana per la ricerca scientifica e tecnologica, contribuirà alle attività grazie alle esperienze e conoscenze acquisite in quasi trent’anni di attività, – commenta il presidente di PSTS Giuseppe Scuderi – con l’obiettivo di creare nuove opportunità al territorio più industrializzato della Regione con attenzione alla tutela della salute e dell’ambiente”.
Oltre ai laboratori dove condurre la sperimentazione, il Centro di Ricerca di Augusta sarà dotato di uffici, una sala conferenze e di tutti gli elementi necessari per renderlo un polo autonomo. Dal punto di vista energetico il Centro sarà dotato di una ampia copertura di pannelli fotovoltaici, di un sistema a pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e di un sistema a pompa di calore per il raffrescamento e riscaldamento dell’edificio.
La realizzazione del centro di ricerca gestito da CNR e Parco Scientifico completa la riqualificazione del sito. Ulteriori parti dell’ex centrale termoelettrica ad olio combustibile sono infatti riconvertiti o in corso di riconversione per la produzione di energia da fonti rinnovabili e in aree di stoccaggio e deposito. In considerazione del valore architettonico dell’impianto il processo di riconversione è stato portato avanti salvaguardando il patrimonio storico-industriale e gli edifici, con possibilità attualmente allo studio di ulteriori valorizzazioni in ottica di archeologia industriale.

 

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