Vince la tradizione: i siracusani non rinunciano alle zeppole di San Martino: code davanti ai panifici

 Vince la tradizione: i siracusani non rinunciano alle zeppole di San Martino: code davanti ai panifici

I siracusani non hanno rinunciato alla tradizione. Le restrizioni legate al contenimento del Covid-19 non hanno fatto da deterrente al consumo, ieri sera, San Martino, delle tradizionali zeppole e crispelle. Per i panifici, i bar, i laboratori si è trattato di una piccola boccata d’ossigeno, per certi versi inaspettata. In tanti, infatti, avevano preparato una quantità di prodotto di gran lunga inferiore rispetto allo scorso anno, ipotizzando un calo consistente, vista la situazione. Ed invece non è stato così. Se da un lato c’è da dire “per fortuna”, dall’altro non sono mancati gli assembramenti davanti agli ingressi dei locali pubblici. Il servizio di asporto è, com’è noto, consentito. Vietato, invece, stazionare tutti insieme e a distanza ravvicinata , anche se in attesa del proprio turno. Da questo punto di vista, siracusani indisciplinati, come testimoniano le segnalazioni di quanti, invece, hanno deciso di mantenersi a distanza, pur volendo approvvigionarsi del tradizionale cibo di San Martino. Alcuni gestori dei locali hanno tentato di mantenere quanto possibile una fila ordinata. Tante le sollecitazioni in tal senso, a volte accolte, altre ignorate. Come sempre sarebbe l’equilibrio a far funzionare tutto meglio e a non creare, altro aspetto che, seppur marginale, rientra nel concetto di qualità della vita, diatribe tra cittadini: tra quanti pretendono che anche gli altri indossino la mascherina, come legge vuole e quanti, al contrario, rivendicano il presunto diritto di fare come ritengono più opportuno per se stessi.

Il dato positivo, a bilancio delle ultime 24 ore, è dunque la giornata buona per tanti esercenti e artigiani locali che stanno subendo una pesante ripercussione economica a causa della pandemia e forse, almeno in parte, anche a causa di qualche cittadino che non comprende che, non rispettando le regole, danneggia anche i commercianti e l’economia locale, rendendo più probabili ulteriori misure restrittive.

 

Potrebbe interessarti