Zona industriale e crisi, il Pd raccoglie l’invito: “si alla mobilitazione. Anche dei sindaci”

 Zona industriale e crisi, il Pd raccoglie l’invito: “si alla mobilitazione. Anche dei sindaci”

Il Pd di Siracusa raccoglie subito l’invito della Cgil. Il sindacato aveva chiamato ad una mobilitazione collettiva, in difesa della zona industriale sull’orlo di una recessione, economica ed occupazionale. I venti di guerra e le tensioni internazionali hanno complicato il quadro. In più, le deboli risposte dei governi nazionali e regionali hanno alimentato il terrore di una situazione irreversibile.
“Il già precario stato di salute dell’area industriale è in questi ultimi giorni aggravato dalla guerra, con le sue conseguenze sanzionatorie, che rischia di compromettere gli assetti finanziari delle imprese con ricadute drammatiche sulla situazione occupazionale”, analizza Salvo Adorno, segretario provinciale del Pd. “Stiamo toccando con mano quanto sia debole e disarticolata la risposta del governo nazionale e regionale nel merito dell’istituzione dell’area di crisi complessa. Tutta l’area industriale vive in un clima di incertezza”, ed ecco perchè “è necessaria una forte mobilitazione dal basso che veda uniti tutti i soggetti della società, della politica e delle istituzioni. Il Pd intende partecipare e farsi promotore di ogni azione atta ad affrontare lo stato di crisi”.
Salvo Baio, altra voce autorevole della sinistra siracusana, sposa una linea ancora più d’azione. “Il mondo politico nel quale sono cresciuto, di fronte al rischio di collasso della zona industriale si sarebbe immediatamente mobilitato, sarebbe andato davanti ai cancelli delle fabbriche per difendere la produzione e l’occupazione, per dare solidarietà ai lavoratori e ai loro sindacati”, rievoca con espressioni che sembravano consegnate alla storia italiana degli anni 70 (“classe operaia”, “sangue e forza”). Oggi, “il mondo politico del quale, a fatica, faccio parte tace, è distratto, non fa sentire la propria voce. Ed è proprio questo immobilismo della politica, oltre alla debolezza delle istituzioni di governo, che rischia di trascinare la zona industriale sull’orlo del baratro, come denuncia giustamente il segretario della Cgil, Roberto Alosi”. La mobilitazione, però, non deve essere solo degli operai. Secondo Baio, anche i sindaci di Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta “devono scendere in campo senza incertezze. Non è più tempo di stare a guardare o di mettersi la coscienza a posto con un comunicato di maniera. Se non c’è altra strada per salvare migliaia posti di lavoro e con essi le fabbriche, il modo politico deve prepararsi, come propone Alosi, alla mobilitazione e alla pressione sociale”.

 

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