Zona industriale nei giorni del coronavirus, restano distanti Confindustria e sindacati

 Zona industriale nei giorni del coronavirus, restano distanti Confindustria e sindacati

Vertice in Confindustria, questa mattina. Sindacati e aziende intorno ad un tavolo per discutere di possibili azioni per ridurre le attività ed il personale nei giorni caldi dell’emergenza coronavirus. Dopo quasi due ore di riunione, però, non è stata trovata una intesa. Le posizioni restano distanti.
I sindacati, in maniera unitaria, hanno chiesto un rallentamento delle attività e quindi la presenza del personale dell’indotto finalizzata alla gestione delle sole emergenze o attività straordinarie. Non sarebbero state giudicate sufficienti le iniziative sin qui intraprese, quali il ricorso allo smart working, e la prossima adozione di termoscanner alle portinerie.
Confindustria, a nome delle aziende, non ritiene necessario in questa fase ridurre le attività alle sole emergenze valutando le misure adottate sino ad ora in linea con le disposizioni governative. È inoltre necessario gestire comunque le attività del polo industriale siracusano da cui provengono i gas tecnici ospedalieri (ossigeno, azoto), i detergenti (Sasol), parte della produzione di energia elettrica, carburanti e combustibili per riscaldamento. Su iniziativa di qualche singola azienda c’è’ stata la riduzione delle attività ma dai sindacati viene chiesto di fare ancora di più.
Nel frattempo le categorie dei chimici, metalmeccanici ed edili – ribadendo necessaria la riduzione delle attività – si stanno muovendo per formulare richiesta di ricorso alla cassa integrazione garantita dallo Stato.

foto archivio

 

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