Siracusa. L'incendio dell'auto del sindaco Garozzo: quattro arresti, ci sono i parcheggiatori abusivi

 Siracusa. L'incendio dell'auto del sindaco Garozzo: quattro arresti, ci sono i parcheggiatori abusivi

Sono stati arrestati i presunti autori dell’atto intimidatorio ai danni del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. A novembre dello scorso anno, la sua auto venne data alle fiamme. Le prime testimonianze parlavano di due persone viste nella zona poco prima dello scoppio dell’incendio. Nella notte il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa ha proceduto con gli arresti.
Sono quattro le persone arrestate. Si tratta di parcheggiatori abusivi che operano nella zona del Teatro Greco. Pare volessero intimidire il primo cittadino dopo il piano repressivo messo in atto contro il fenomeno del posteggio abusivo. Tre uomini e una donna: Francesco Mollica, Salvatore Urso, 58 anni Andrea Amato, 36 anni e Lucia Urso, 37anni (moglie di Mollica) sono adesso accusati di estorsione e danneggiamento aggravati in concorso.La donna è stata posta ai domiciliari. Secondo le indagini condotte dai carabinieri, a seguito di denunce presentate dal sindaco e dall’assessore alla Mobilità e Trasporti, l’episodio sarebbe legato all’approvazione del nuovo regolamento dei vigili urbani, con l’introduzione del cosiddetto Daspo Urbano, misura adottata per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Gli inquirenti si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali, da cui sono emersi elementi chiari sulla vicenda.
Sarebbero inoltre stati scongiurati altri possibili episodi di danneggiamento. In base a quanto emerso, le minacce sarebbero state costanti. La donna avrebbe spesso utilizzato come argomentazione “convincente” la propria appartenenza alla famiglia malavitosa. Anche il sindaco sarebbe stato avvicinato durante le regionali, nel tentativo di dissuaderlo dall’applicazione del Daspo Urbano. In più occasioni i mezzi utilizzati dal primo cittadino sarebbero stati fotografati sotto casa, con il probabile fine intimidatorio. Le pressioni su Garozzo sarebbero state condotte anche attraverso Facebook.

 

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