Carlo Auteri lascia FdI e accusa, “gestione personalistica”. E si avvicina a Grande Sicilia

 Carlo Auteri lascia FdI e accusa, “gestione personalistica”. E si avvicina a Grande Sicilia

Dopo mesi piuttosto tesi, Carlo Auteri ha ufficializzato il suo addio a Fratelli d’Italia. “Lascio FdI, è una scelta che arriva dopo una lunga e sofferta riflessione, ma che oggi considero necessaria per coerenza e rispetto soprattutto verso me stesso”, dice il deputato regionale. “Non si può far politica se ci si ritrova in un clima privo di inclusione, senza quella solidarietà politica che dovrebbe essere il fondamento di una comunità di intenti. Qui in provincia il partito è stato trasformato in uno strumento di gestione personale, in cui il confronto si è ridotto a mere dinamiche di potere”, aggiunge non senza polemica. L’attacco sembra rivolto al parlamentare Luca Cannata, uomo forte del partito della Meloni in provincia di Siracusa.
“Non mi riconosco più in un sistema fatto di faide, silenzi imposti e scelte calate dall’alto. Faccio politica per servire i cittadini, non per partecipare a giochi di palazzo o subire imposizioni. A chi ritiene di poter trattare gli altri come yes man o camerieri, auguro buon proseguimento. Io vado avanti, libero e sereno”, rincara la dose Auteri.
Il deputato regionale ringrazia Giorgia Meloni e Manlio Messina per “l’opportunità che mi è stata data, ma le nostre strade si dividono”. Lo dice dopo la Commissione di Garanzia del partito che ha valutato il suo caso. “Mi rendo conto che a prescindere da qualsiasi decisione, non è più possibile immaginare un mio futuro politico in questo contesto. Non così, non con queste persone”. Secondo diverse indiscrezione, potrebbe essere imminente il suo ingresso in Grande Sicilia.
Il capogruppo di FdI a Siracusa, Paolo Cavallaro, risponde alle accuse di Auteri. ” Fratelli d’Italia è un partito inclusivo, tanto che ha dato spazio alla sua candidatura, pur essendo nuovo arrivato”, esordisce. E poi: “la verità è che la giovane militanza politica del deputato Auteri non gli ha consentito di comprendere l’importanza del rispetto delle regole statutarie di un partito, fino a spingersi in appoggi a candidature e gruppi in dissenso rispetto alle scelte della segreteria regionale. Mi auguro che tutti coloro che hanno alzato l’ascia di guerra contro la gestione provinciale del partito, compreso l’errore commesso, tornino a dare il proprio contributo per costruire una valida alternativa al governo della città, che poi è ciò che più importa ai cittadini stanchi delle diatribe politiche”.

 

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