Dodici cellulari sequestrati nel carcere di Augusta, il sindacato denuncia carenze e criticità
Dodici cellulari sono stati rinvenuti all’interno della Casa di Reclusione di Augusta. A denunciare l’accaduto è l’organizzazione sindacale CNPP. Durante un controllo ordinario iniziato la mattina del 23 agosto, mirato in una sezione detentiva del carcere, sono stati rinvenuti i telefoni cellulari, abilmente occultati, nella disponibilità impropria dei detenuti.
“È evidente che, considerata la difficoltà nel poterli rinvenire per l’abile occultamento degli stessi, il ritrovamento è frutto di una incessante, instancabile ed efficace attività di indagine di Polizia Giudiziaria dell’irrisorio personale di Polizia Penitenziaria, i quali non è certo la prima volta che danno atto delle proprie capacità investigative. – commenta il segretario provinciale Giuseppe Mandurino, insieme al segretario regionale Giuseppe Zabatino e al dirigente nazionale Massimiliano Di Carlo.
I sindacalisti denunciano la carenza di organico di tutti i ruoli nella Casa di Reclusione di Augusta. “Nelle settimane scorse abbiamo rappresentato agli Uffici Superiori il problema, compreso la mancanza del Comandante di Reparto, di cui al momento si è sprovvisti (non avendo il perché della motivazione) da oltre cinque mesi, cosa che in un istituto di primo livello è veramente inaccettabile. Nelle stesse note abbiamo rappresentato agli uffici di competenza la necessità di un urgente intervento strutturale nel carcere di Augusta, avendo informato tutti gli organi competenti della situazione in cui versa l’istituto.
Siamo seriamente preoccupati, tanto quanto in altre realtà della Regione Sicilia, cercando costantemente di informare delle criticità degli istituti e di dialogare con il Provveditore e con le Direzioni affinché alcune di esse possano essere colmate nell’immediatezza.
Ci faremo carico di chiedere alla Direzione della Casa di Reclusione di Augusta il giusto ricompenso per il personale di Polizia Penitenziaria che ha partecipato alla delicata e importante operazione del 23 c.m..
L’incremento e l’adeguamento dell’organico di Polizia Penitenziaria, in funzione del reale fabbisogno degli Istituti Penitenziari, insieme alla dotazione alla Polizia Penitenziaria di strumenti utili a prevenire e contrastare l’introduzione di oggetti (come i cellulari) e sostanze stupefacenti all’interno delle carceri, è necessario ora come non mai per rendere sicure le carceri.
Non vorremmo che, come disse nel Gattopardo il Principe di Salina, “speriamo che tutto cambi affinché non cambi nulla”, concludono.














