Sbarcadero, Cavallaro (FdI): “Lavori in ritardo: richiesta risarcitoria da 600 mila euro al Comune”

 Sbarcadero, Cavallaro (FdI): “Lavori in ritardo: richiesta risarcitoria da 600 mila euro al Comune”

Una richiesta risarcitoria da 600 mila euro avanzata al Comnune dalla Tecnomare srl, societò che opera su Riva Porto Lachio e Sbarcadero Santa Lucia e che, in conseguenze del prolungarsi dei lavori di rigenerazione, ritiene di aver subito ingenti danni.
A parlarne è il consigliere comunale Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia. “Come è noto -ricorda l’esponente di minoranza- i lavori dovevano terminare nel mese di aprile dell’ anno scorso e ora vedono come termine ultimo quello dell’ aprile del prossimo anno. Nel frattempo i rumors dicono che l’ultimo termine non sarà rispettato, visto il numero esiguo di operai che lavorano al cantiere, e già partono le prime richieste risarcitorie.Ma ciò che lascia senza parole -continua Cavallaro- è che, nonostante la diffida sia arrivata a tutti, che ne abbia fatto menzione in aula e nei recenti comunicati, non ho sentito in aula e in commissione né letto sulla stampa alcuna presa di posizione dell’amministrazione comunale”.
Cavallaro sottolinea che “è diritto dei cittadini sapere ciò che sta succedendo, sapere se il termine ultimo sarà rispettato, se sia stato chiesto un parere all’avvocatura comunale circa la fondatezza della richiesta risarcitoria, se siano state avviate interlocuzioni con la società.
Non vorremmo dovere mettere mano al portafoglio tutti noi cittadini-conclude il consigliere di FdI- per sostenere i costi dell’ennesimo contenzioso e debito fuori bilancio”.
La Tecnomare srl scrive al Comune attraverso il proprio legale, Emanuele Gionfriddo. Le ragioni della richiesta di risarcimento sono legate al fatto che, secondo quanto spiega nella diffida indirizzata al Comune, la società sarebbe titolare di concessione e dal 2024 svolge attività di ormeggio, sarebbe inoltre titolare di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande. Lo scorso maggio la società, con affitto di ramo d’azienda, avrebbe concesso alla Porto Lachio Srls per 12 anni l’uso e la gestione della struttura annessa al pontile. La struttura sarebbe poi stata demolita per via dei lavori in corso e la Porto Lachio avrebbe quindi diffidato la Tecnomare per i danni patrimoniali legati al prolungarsi degli interventi . Da quel momento, la società non percepirebbe il canone stabilito nei contratti di affitto. Nella diffida indirizzata a Palazzo Vermexio fa notare di non potere “mettere a frutto l’are di cui è concessionaria”. Lamenta, inoltre, “possibili gravi ripercussioni in ordine al pagamento di debito con l’Erario, a seguito di rottamazione di cartelle che la società si sarebbe impegnata a pagare dal 2024 e per la previsione dei costi di costruzione della nuova area ristoro,oggi demolita per consentire la ripavimentazione dell’area Sbarcadero”

 

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