Rivolta in carcere a Siracusa, tensione nel blocco 20. Protesta per l’acqua calda e le cimici
Momenti di forte tensione si sono registrati nel pomeriggio del 28 dicembre 2025 all’interno della casa circondariale di Siracusa, dove una rivolta è scoppiata nel blocco 20, che ospita detenuti comuni. A denunciare l’accaduto è una organizzazione sindacale della polizia penitenziaria, l’Osapp, che riferisce i fatti “per diritto di cronaca”.
Secondo quanto riferito, intorno alle ore 17, dopo giorni di protesta pacifica, alcuni detenuti si sono rifiutati per più notti consecutive di rientrare nelle celle. Nonostante i reiterati inviti della Direzione a porre fine alla protesta, la situazione ha portato all’ordine di procedere con il rientro coattivo.
Per l’esecuzione del provvedimento è stato richiamato un contingente di circa 120 unità di polizia penitenziaria, che si è distribuito sui diversi piani del blocco. Se al primo piano i detenuti sono rientrati senza opporre resistenza – spiegano dal sindacato – al secondo piano si è registrata una lieve opposizione. La situazione è però degenerata al terzo piano.
Alla vista degli agenti, alcuni detenuti avrebbero dato in escandescenza, dando avvio a una vera e propria sommossa con minacce, spintoni e tentativi di respingere il personale fuori dalla sezione, “che è stata occupata e barricata”. Durante la rivolta sono state distrutte le telecamere di sorveglianza per evitare le riprese, mentre alcuni detenuti, “utilizzando telefoni cellulari, avrebbero filmato le scene per poi diffonderle sui social”. Attivati anche gli idranti, con getti d’acqua diretti contro il personale in servizio.
Nel caos della sommossa, un sovrintendente della polizia penitenziaria è stato accerchiato da un gruppo di detenuti e scaraventato a terra. L’agente, riferisce ancora l’Osapp, non ha riportato gravi conseguenze. Le lesioni sono state giudicate guaribili in cinque giorni dal medico curante. L’utilizzo degli idranti ha inoltre causato danni rilevanti alla sezione.
Solo dopo ore si è riusciti a riportare la calma, con il rientro dei detenuti nelle rispettive celle. Alla base della protesta, secondo quanto riferito, vi sarebbero alcune lamentele legate alla temperatura dell’acqua delle docce, ritenuta non sufficientemente calda. La Direzione, precisa il sindacato, era già intervenuta da giorni per aumentare la disponibilità di acqua calda nelle sezioni. Altra motivazione addotta dai detenuti riguarderebbe la presenza di cimici. Anche su questo fronte, viene sottolineato come l’amministrazione avesse già autorizzato interventi di disinfestazione sin dal periodo estivo, proseguiti anche nei mesi invernali, trattandosi – a quanto risulta – di una problematica circoscritta e non generalizzata.
“Come organizzazione sindacale riteniamo gravissimo quanto accaduto – conclude la nota Osapp – pur senza voler sminuire le eventuali ragioni della protesta, che saranno certamente vagliate dagli uffici competenti. Restano tuttavia da accertare le responsabilità penali e disciplinari di tutti i detenuti che hanno preso parte alla violenta sommossa”.
Se vuoi, posso accorciare il pezzo, renderlo ancora più asciutto per un lancio d’agenzia o adattarlo a comunicato stampa sindacale o articolo di apertura.














