Amministrative 2018: il Cga decide sul commissariamento di Palazzo Vermexio

 Amministrative 2018: il Cga decide sul commissariamento di  Palazzo Vermexio

Tra 48 ore il Cga di Palermo scriverà un altro capitolo nella complessa vicenda del contestato risultato delle elezioni amministrative 2018 a Siracusa. Si riparte dalla sentenza del Tar del 6 dicembre (annullamento della proclamazione degli eletti e ripetizione delle elezioni in 9 sezioni) e dalla sospensiva d’urgenza disposta proprio dal Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Mercoledì 15 gennaio, il Cga deciderà in contradditorio tra le parti se confermare o meno la sospensiva dell’efficacia della sentenza del Tar di Catania sul ricorso presentato da Ezechia Paolo Reale. Se venisse confermata, si andrebbe avanti con la giunta Italia al suo posto in attesa di pronunciamento nel merito. In caso contrario, verrebbe nominato un commissario per il Comune di Siracusa e sarebbe annullata la proclamazione degli eletti, come da sentenza precedente del Tar. Non si andrebbe subito ad elezioni perchè bisognerebbe comunque attendere la famosa pronuncia nel merito ovvero la decisione finale del Cga: confermare il risultato elettorale? Rivotare in 9 sezioni o in 21? La decisione avverrà in un secondo momento e non il 15 gennaio.
“A me sembrerebbe corretto procedere con la nomina di un commissario, una decisione che sembra ovvia. Però spetta al Cga, non mi permetto di anticipare i giudizi”, taglia corto Ezechia Paolo Reale. “La città non ha ben compreso l’importanza di quello che sta accadendo”, spiega in diretta su FMITALIA. “C’è la consapevolezza che i risultati elettorali non coincidano con i voti espressi e mi pare una consapevolezza diffusa. Che poi questo significhi annullare le elezioni o meno, importa poco. Quello che la gente non ha compreso è quanto diffusa sia questa irregolarità e quanto sia pericoloso che in alcune sezioni siano sparite le schede elettorali. Ci sono tre sezioni con 400 votanti e appena 30 voti registrati o 700 votanti e un numero di voti maggiore”.
C’è poi il livello politico del problema che Ezechia Paolo Reale sintetizza con poche parole: “ci sono stati degli eletti che non dovevano essere eletti e viceversa. Quali saranno le conseguenze, lo decideranno ora i giudici. Volevo dimostrare che l’elezione era irregolare: se per via di brogli, disattenzione o incapacità nei seggi non so dirlo, ma poco conta. Fosse anche disattenzione, ne risponde comunque il Comune di Siracusa che ha organizzato le elezioni. Io volevo portare a conoscenza della città come si sono svolte le elezioni ed ho già raggiunto il mio scopo”.
Una battaglia che ha tolto entusiasmo verso la politica allo stesso Reale. E candidamente lo ammette. “Ho visto lo scempio che si è fatto della democrazia e l’assoluta indifferenza della popolazione. E per questo ho ripensato ai motivi per cui dovrei impegnarmi. Intanto, però, prendo atto che questo ricorso sta facendo lavorare bene l’amministrazione”, aggiunge riferendosi ad alcuni ultimi atti della giunta Italia come l’approvazione dello schema di bilancio 2020/2022. “Se approvazione entro febbraio, certo buon risultato. Però bisognerebbe capire se si tratta di un bilancio fatto bene o meno…”.
Ed a chi chiede se non sarebbe stato meglio procedere ad un immediato riconteggio dei voti, Reale risponde diretto. “Il Tar poteva decidere così e sarebbe stata scelta intelligente. Ma quando c’è il sospetto del ricorso alla scheda ballerina, non si può ricontare. Il voto potrebbe essere stato condizionato e quindi il Tribunale Amministrativo ordina l’annullamento delle votazioni”, il pensiero di ordine generale.

 

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