Augusta, il ritorno di Massimo Carrubba: "sistema ancora vivo, ho il dovere di fermarlo"

 Augusta, il ritorno di Massimo Carrubba: "sistema ancora vivo, ho il dovere di fermarlo"

Gli occhi della politica locale sono puntati su Floridia ed Augusta. Il 24 maggio si vota nelle due cittadine e gli elettori sono chiamati a rinnovare le loro amministrazioni. Florida arriva da un commissariamento dopo le dimissioni da sindaco di Gianni Limoli. Ad Augusta, invece, i cinquestelle cercano la riconferma dopo la messe di voti del 2015. Ma da allora ad oggi, nella seconda città della provincia, sono cambiate tante cose.
Oggi avanza il fronte sovranista con Lega e Fratelli d’Italia. E poi c’è da considerare anche il ritorno alla vita pubblica di Massimo Carrubba. Da sindaco di Augusta subì l’onta dello scioglimento del suo comune per mafia, con accuse personali pesanti: concorso esterno e voto di scambio con l’aggravante mafiosa. Ne nacque il processo Mafia e Politica che dopo 8 lunghissimi anni si è concluso con l’assoluzione piena, e nel merito, dell’allora prima cittadino. “Il fatto non sussiste”, una riabilitazione totale dopo mesi e mesi difficili durante i quali Massimo Carrubba venne anche coinvolto nel processo Oikoten su cui poi, però, si sono accese anche le luci di altre Procure sino allo scoppio dello scandalo del Sistema Siracusa. “Sono stato vittima di quel sistema che ad Augusta era radicato e forte. L’ho messo alla porta e ne ho pagato le conseguenze in prima persona”, disse poco tempo fa Carrubba. Ed oggi, con le elezioni amministrative dietro l’angolo ad Augusta, avverte: “quel sistema è vivo e vegeto. Si sta riassettando con personaggi che si muovono in maniera spregiudicata per mettere le mani sulla città”, l’accusa di Massimo Carrubba. “Ho il dovere morale di impegnarmi per evitare che questo accada. Mi sento in dovere di schierarmi pubblicamente contro quel sistema ed a difesa della città”. Lo dice con il suo tono sempre pacato, ma la forza del messaggio la sia avverte subito.
Insomma, Massimo Carrubba potrebbe essere uno dei nomi forti per la candidatura a sindaco, area centrosinistra. “Non corriamo. Sarò in campo ma il ruolo è ancora da definire. Sto lavorando per coagulare forze di centrosinistra e civismo. Ci sto mettendo passione, insieme a tante persone di buona volontà. Indipendentemente dal candidato, tre punti ci uniscono: contrastare l’avanzata di Lega e Fratelli d’Italia; mandare a casa incompetenza e inconcludenza; e poi c’è il dovere etico e morale di tenere fuori dalla porta quel sistema”, elenca Carrubba.
“Io non ho voglia di rivalsa personale, mi ritengo appagato dalla sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste. Mi spiace semmai che alcuni abbiano cinicamente lucrato su quella vicenda. Hanno detto di tutto e di più e ancora oggi l’amministrazione dice castronerie sui conti del Comune. Eppure basterebbe leggere i documenti. Il mio operato da sindaco è stato passato al setaccio e non hanno trovato un atto critico. E’ vero, il buco di bilancio c’era ma era gestibile. Non 102 milioni come dicono il sindaco e l’assessore al bilancio. E’ una balla colossale. La dichiarazione di dissesto, invece, è stato un atto politico di cui si è assunta la responsabilità il sindaco Di Pietro”. La campagna elettorale ad Augusta è ufficialmente aperta.

 

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