Caso Zappalà, prendono le distanze Mpa, Forza Italia e M5S. La Cgil contro il Sindaco

 Caso Zappalà, prendono le distanze Mpa, Forza Italia e M5S. La Cgil contro il Sindaco

L’intervento del capogruppo di Fuori Sistema, Franco Zappalà, due giorni fa in consiglio comunale continua ad essere al centro dell’attenzione. Ma riavvolgiamo il nastro e riepiloghiamo cosa è successo nell’ultime ore. Poco dopo l’apertura dei lavori, il presidente dell’assise cittadina, Alessandro Di Mauro ha dato la parola al consigliere che, prima di entrare nel merito del suo primo intervento, ha usato parole che non sono passate inosservate e hanno creato un certo imbarazzo perché ritenute da molti sconvenienti. “Potevate nominare una donna come sostituto- ha premesso, Zappalà, che ha proseguito, rivolgendosi al presidente- Lei è per caso….Perché qua c’è un virus, occhio che capita. Si entra buono e si esce in un altro modo. Ci siamo attrezzati: rossetto, orecchini…”. Zappalà ha subito dopo puntualizzato: “Si può scherzare, eh…Anche per smorzare un po’ in un consiglio che non è abbastanza animato”. Non sono passate inosservate neanche le risate in sottofondo, ma quello che è filtrato in linea generale è imbarazzo.
Non sono mancate le reazioni della politica e delle associazioni, come Stonewall, Agedo e Arcigay (clicca qui).
“Condanniamo con estrema fermezza le parole pronunciate dal Consigliere Comunale di Siracusa Franco Zappalà durante la seduta di Consiglio Comunale di ieri sera. Si sarà confuso, forse avrebbe voluto dire altro, ma frasi di questo tenore sono inaccettabili, a maggior ragione se arrivano dallo scranno di un aula consiliare dove si devono rappresentare e difendere i diritti di tutti”. A scriverlo sono stati il deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso e i componenti del gruppo Consiliare di Siracusa di Forza Italia, ribadendo la necessità di tenere lontano frasi sessiste e che ledono la dignità di genere dal dibattito politico. “Frasi del genere e un linguaggio discriminatorio non possono trovare alcun spazio nei dibattiti politici – ha aggiunto il deputato regionale Riccardo Gennuso – o nelle istituzioni. Rischiano di vanificare il grande impegno portato avanti su temi come la parità di genere, il rispetto reciproco e la tutela dei diritti di tutte e di tutti. Sappiamo che il consigliere Zappalà ha già chiesto scusa e questo era un atto più che dovuto, ma non si può restare indifferenti a frasi di questo tenore, che rischiano di allontanare ancor di più la politica dai cittadini”. “L’impegno della politica – aggiungono i componenti dei gruppo Consiliare di Siracusa di Forza Italia – deve essere quello di favorire l’inclusione e contrastare le forme di discriminazione. Prendere le ovvie distanze da simili esternazioni e condannarle è anche un modo per impegnarsi affinché non si verifichino più simili episodi”.
Anche Luciano Aloschi, commissario cittadino e capogruppo MPA, è intervenuto sul caso Zappalà. “Le istituzioni devono essere un modello di integrità e rispetto. Chi ricopre cariche pubbliche ha il dovere di mantenere un comportamento esemplare, promuovendo il senso civico e il rispetto delle regole. Evitiamo espressioni, disguidi o battute che possano offendere o peggio discriminare e porgere il fianco a strumentalizzazioni politiche. Abbiamo il dovere morale di preservare sempre la credibilità delle istituzioni che quotidianamente rappresentiamo”.
“Auspico che episodi come questi non vengano resi banco di rilancio per azioni populiste e servano solo da monito, affinché si rafforzi l’impegno nel garantire un dibattito pubblico decoroso e inclusivo, nel pieno rispetto dei valori democratici e della dignità di ogni individuo. Vedo di buon occhio le scuse di Zappalà e invito l’intera assise a tornare nei banchi per lavorare e dare risposte ai siracusani”, conclude Aloschi.
“Il caso nato a seguito del brutto intervento del consigliere Zappalà in Aula Vittorini pone un serio problema agli occhi della cittadinanza: quello sulla qualità della principale assemblea cittadina. Oggi fioccano le prese di distanza ed i distinguo, ma il livello di certe discussioni ed i toni utilizzati lasciano i cittadini perplessi”, scrive Cristina Merlino, referente territoriale M5S Siracusa. “Generalizzare è un errore, lo so bene. Tra i 32 consiglieri ci sono tante e lodevoli eccezioni che sono però finite schiacciate da quelle terribili risatine che hanno accompagnato le parole di Zappalà. Si è scusato ed è apparso sinceramente contrito. Ma non tutto si può risolvere con delle scuse postume. Se si cancella il concetto di responsabilità delle proprie azioni, con quale coraggio l’istituzione comunale può chiedere ai cittadini di fare meglio?
La responsabilità delle proprie azioni, avrebbe richiesto – oltre alle scuse – anche il ricorso a quel desueto istituto di responsabilità (ripeto) che sono le dimissioni. Ovviamente, neanche preso in considerazione. E così l’esempio che si fornisce ai cittadini è che si può anche dar vita a comportamenti borderline e – se scoperti – chiedere scusa per farla franca. Abbandoni spazzatura? Chiedi scusa e tutto a posto. Fai un abuso edilizio? Chiedi scusa e tutto a posto. Operi senza licenze? Chiedi scusa e tutto a posto.
Ecco, il valore dell’esempio. Se i consiglieri comunali – che rappresentano i cittadini – sono i primi ad ignorare il concetto di responsabilità, non si chieda ai siracusani di essere diversi o migliori. L’unico virus realmente pericoloso è quello di rimanere attaccati alle poltrone. Nel solito e non sorprendente silenzio anche del sindaco di Siracusa”, conclude Cristina Merlino.
Sull’accaduto sono anche intervenute le donne della Cgil con Adriano Drago e Yvonne Motta, rispettivamente responsabile del coordinamento donne Cgil e responsabile sezione parità di genere. “È grave che un sindaco preferisca tacere, invece di prendere posizione e indicare al consigliere che si è reso protagonista di un disdicevole siparietto sulla sessualità, come ci si comporti nel rispetto di tutti”. È la presa di posizione del Coordinamento provinciale donne della Cgil con la sezione della Parità di genere, che tirano in ballo anche il presidente del Consiglio comunale. “Tutti hanno notato come abbia accolto l’intervento del consigliere in questione con risatine per nulla celate, salvo poi ricondurre all’ordine l’esponente di Italia Viva, ma solo dal punto di vista istituzionale, senza alcuna menzione dal punto di vista morale, umano, comportamentale. Se sono questi gli uomini che istituzionalmente ci rappresentano.”

 

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