Buone pratiche e capacità di intercettare fondi: la ricetta di Cannata per l’Europa

 Buone pratiche e capacità di intercettare fondi: la ricetta di Cannata per l’Europa

Buone pratiche e capacità di intercettare e saper spendere fondi europei per dare un nuovo volto e sviluppo al territorio. Questa la ricetta di Luca Cannata, sindaco di Avola e candidato alle elezioni europee del 26 maggio con Fratelli d’Italia.
“Avola è la dimostrazione che l’Europa serve – dice – siamo riusciti a spendere diversi milioni di euro di fondi europei e adesso ne attendiamo altri . Siamo riusciti a trasformare la nostra città a partire dal nostro litorale e abbiamo valorizzato una costa straordinaria, creando economia e sviluppo. Ci siamo riusciti ad Avola, ci vogliamo riuscire per tutta la Sicilia e la Sardegna a partire dalla nostra provincia “.

A pochi giorni dall’apertura delle urne, Cannata ci crede. Crede in un’Europa che “possa dare un’opportunità a tutti – dice -. Stare in Europa significa anche pianificare quei fondi europei che i Comuni devono intercettare, canalizzandoli per determinate opere e quei fondi che servono alle imprese per creare occupazione . Da sindaco e amministratore locale so che cosa vuol dire governare un ente pubblico, so cosa serve a un territorio “. Uno dei cavalli di battaglia del candidato è quella sburocratizzazione degli enti pubblici che gravano sulla gestione delle amministrazioni locali e che si riversano sul cittadino e imprese .

“Bisogna eliminare quei vincoli e blocchi che appesantiscono la burocrazia – aggiunge Cannata – La gente ricerca il benessere, giustamente, ma c’è disequilibrio con le norme che diventano tante e inutili. Noi possiamo snellire queste procedure”.
Scelte e regole chiare, precise, nette e trasparenti per cambiare un continente che non si sente ancora unione. “Ho deciso di metterci la faccia e credo che si possa cambiare questa Europa portando avanti voce e istanze del territorio – conclude – L’Europa è lontana, ma solo perché c’è anche chi è eletto senza sapere quali siano le esigenze. Noi vogliamo un’Europa del fare e ci credo. Crediamoci insieme”.

 

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