Canicattini solidale, gli 11 anni di accoglienza dei migranti raccontata all’assemblea Anci
Un’esperienza avviata 11 anni fa e che ormai caratterizza Canicattini Bagni nel segno dell’accoglienza solidale e dell’inclusione di giovani immigrati, con il progetto SAI, Sistema Accoglienza Integrazione del Ministero dell’Interno.E’ stata raccontata dal sindaco Paolo Amenta, nell’ambito della 42esima Assemblea Nazionale dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani, a Bologna, nel corso di uno dei più importanti approfondimenti previsti nella tre giorni
nazionale (12-13-14 novembre 2025) dei Comuni italiani.
Il progetto di accoglienza e di inclusione avviato dall’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni dal 2014, condiviso e partecipato in questi anni dall’intera Comunità canicattinese e gestito con le imprese sociali Passwork e La Pineta, che ha interessato centinaia di giovani provenienti dal sud del mondo, si conferma tra le “buone prassi” a livello nazionale ed è stato scelto dal SAI per essere presentato, in particolare nella sua fase di inserimento lavorativo, ai Sindaci e agli Amministratori di tutta Italia insieme a quello di grandi realtà come Bologna e Cuneo. Attraverso percorsi personalizzati di integrazione socioeducativa, linguistica, abitativa e di formazione scolastica e professionale, come quelli raccontati dal Sindaco Paolo Amenta, Presidente regionale di ANCI Sicilia, con l’inserimento nel tessuto sociale della città.
«Siamo così passati, grazie alla crescente sensibilità del territorio e del suo sistema produttivo, dalla fase emergenziale e umanitaria delle esperienze SPRAR del 2014 – ha detto il Sindaco Paolo Amenta – alla fase della costruzione di una società multietnica che oltre a dare una risposta positiva al fenomeno e al dramma dell’immigrazione, contribuisce alla crescita e allo sviluppo del territorio, allevia la crisi demografica e il conseguente invecchiamento della popolazione, in linea, tra l’altro, con la definizione di “magro regione mediterranea” che fa l’Europa». Grazie all’impegno dei Comuni, dei soggetti attuatori, degli operatori, i progetti SAI si connettono, dunque, con il tessuto produttivo del Paese, a partire dalle piccole e medie imprese, creando strategie condivise per sostenere l’integrazione di quanti arrivano in Italia, fornendo una risposta qualificata e strutturata alla domanda inevasa di forza lavoro.
Nel solo 2024, è stato evidenziato nel corso dell’incontro all’Assemblea Nazionale ANCI, più di 7000 beneficiari e beneficiarie SAI hanno frequentato corsi di formazione professionale, più di 3500 tirocini formativi e borse lavoro, con 11.000 inserimenti lavorativi.
«Accrescere la consapevolezza del valore di questo patrimonio – ha sottolineato infine Virginia Costa, Direttrice del Servizio Centrale SAI – può contribuire a sviluppare una nuova narrazione che consenta ai Sindaci di Comuni grandi e piccoli, costieri e dell’entroterra di valorizzare, nel dialogo con le comunità residenti, la scelta dell’accoglienza in un’ottica di sviluppo locale».














