"Cari deputati regionali siracusani, trovate i soldi per il viadotto di Targia…"

 "Cari deputati regionali siracusani, trovate i soldi per il viadotto di Targia…"

Non ci sono dubbi di sorta. Se chiedete ai siracusani quale intervento è prioritario vi sentirete rispondere il viadotto di Targia. E’ bene ripeterlo perchè a Palermo poco paiono saperlo e meno ancora curarsene. Per carità c’è stata la conferenza dei servizi, l’ok al progetto e probabilmente anche una gara da qui a maggio per affidare i lavori. Tutto bene, tutto bello. Formalmente. Perchè poi -praticamente – mancano ancora i soldi. E senza quelli non si canta messa, figurarsi rimettere mano ad un viadotto.
Quello che il Comune doveva fare, l’ha fatto. Da settimane la palla è passata al Dipartimento di Protezione civile regionale e, di rimando, alla stessa Regione.
Crocetta, che a Siracusa ha “sbattuto” contro il casello dell’autostrada fantasma fino a Gela e visto di presenza lo stato del viadotto attraversato per raggiungere Renzi a Palazzo Vermexio, aveva prima dato certe assicurazioni al deputato siracusano Vinciullo (“spostiamo l’intervento nell’allegato A sulle vie di fuga, dove i soldi ci sono”) per poi non darvi seguito. Reazione indignata di Vinciullo: occupo i locali della Commissione Bilancio se entro la prossima settimana non escono i soldi per il viadotto di Targia.
Ora, un’idea che sa di provocazione la lancia anche il consigliere comunale Alfredo Foti (Pd). Scrive su Facebook:  “Cari deputati regionali siracusani vi do una dritta, mi permetto immodestamente e presuntuosamente. Presentate migliaia di emendamenti in commissione bilancio e in aula alla finanziaria bis di Crocetta e Bianchi, tutti sul viadotto di Targia”. Poi aggiunge: “Poche chiacchiere e più fatti! State per autorizzare anche l’accensione di un mutuo per un miliardo di euro. È un obbligo morale e politico trovare i fondi. Altrimenti andatevene a casa! Qui non si tratta di finanziare una nuova opera, ma di ripristinare la più importante via di fuga in caso di calamità: l’incendio all’Eni di Gela dovrebbe servire da campanello d’allarme”. Se si lavorasse uniti per l’obiettivo, senza voler fare corsa solitaria per meriti improbabili, forse converrebbe parlarne. In fondo, in sei sono riusciti a fare una cosa tutti insieme, oltre ogni colore politico: un esposto in Procura sui presunti brogli alle regionali 2012. Magari un bis non guasterebbe, questa volta però per portare qualcosa di leggermente più utile per la città: i soldi per intervenire sul viadotto di Targia.
 

 

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