C'era una volta il turismo, alberghi senza prenotazioni: "Non c'è strategia di ripartenza"

 C'era una volta il turismo, alberghi senza prenotazioni: "Non c'è strategia di ripartenza"

E’ allarme rosso per il settore alberghiero siciliano e siracusano. “Non ci sono prenotazioni e quelle che arrivano sono concentrate soltanto dal 15 luglio alla fine di agosto. Si tratta, perlopiù, di turismo di prossimità, di fascia medio, medio-bassa sorretta dai bonus vacanza. Scarsa, invece, la domanda proveniente da Centro e Nord-Italia, 12%. Inesistente quella straniera, sotto il 2%”. Il presidente di Noi Albergatori, Pippo Rosano, è sconsolato, nonostante il governo italiano stia provando a far ripartire l’economia turistica.
“In Sicilia non siamo per niente pronti ad accogliere i turisti. Ad oggi, infatti, manchiamo di proponimenti su come far partire la stagione turistica, ancora al palo. Sebbene a livello nazionale sia stato centrato l’obiettivo delle 500 mila vaccinazioni al giorno, la campagna somministrazioni in Sicilia procede con lentezza, perlomeno con maggiore lentezza rispetto ad altre regioni, già in fase di ripartenza, con cui, di questo passo, è e sarà difficile competere. Per non parlare delle destinazioni straniere, Inghilterra, Spagna, Grecia hanno consolidato copiosi flussi di turisti, retti da voli charter già programmati”.
Rosano si rivolge allora al presidente della Regione e all’assessore regionale del Turismo, invitandoli “a cambiare passo e a mettere in atto tutti i provvedimenti necessari a una veloce ed efficace ripresa. Il rischio di compromettere la stagione turistica è palese. Tra pochi giorni la Sicilia dovrebbe diventare gialla ma come fare senza certezze? Riaprire un albergo dopo un lungo letargo non è come alzare la saracinesca di un garage. E in assenza di clienti sarà duro farlo. Tanto più se i turisti provenienti da fuori regione non avranno la percezione di recarsi in vacanza in un luogo sicuro: dove sono rispettate tutte le norme e i protocolli anti-contagio e dove la maggior parte delle persone, e dei professionisti del settore in particolar modo, è vaccinata”.
Non solo. “I lavoratori chiedono di essere riassunti: chi potrà loro assicurare che avverrà presto? Bar e ristoranti riapriranno con tavoli all’aperto sino alle 22. Assurdo persistere su tale prescrizione. Basilare sarebbe invece concedere ai clienti di attestare, attraverso il conto pagato, l’uscita dal ristorante avvenuta entro le 22, accordando il tempo di tornare a casa senza essere sanzionati. Ma quanto ai ristoratori che non hanno la possibilità di allestire tavoli all’esterno dovranno ancora scontare la pena in Purgatorio? Non chiediamo il liberi tutti – conclude Rosano – ma un’articolata e coerente pianificazione su come ripartire in sicurezza con il solo scopo di riaprire le nostre attività e assicurare il lavoro a coloro che in questo momento lo sollecitato per bisogno”.

 

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