Città smart, Siracusa in ritardo nel rapporto ICity Rank: 92.a insieme a Ragusa

 Città smart, Siracusa in ritardo nel rapporto ICity Rank: 92.a insieme a Ragusa

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il rapporto ICity Rank 2022 di Forum Pubblica Amministrazione. Nell’annuale studio, i 108 Comuni capoluogo italiani vengono “valutati” sulla base dell’indice di trasformazione digitale, ottenuto come media aritmetica di otto indici settoriali, che sintetizzano 35 indicatori basati su 150 variabili: servizi online, canali social, piattaforme abilitanti, open data, apertura, WiFi pubblico, app municipali e IoT.
In vetta si conferma Firenze, seguita al secondo posto da Milano, e al terzo da un gruppo di città a pari merito: Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma Capitale e Trento. Siracusa si piazza al 92.o posto, insieme a Ragusa, con un punteggio pari a 38. In Sicilia, fanno peggio Agrigento (22) ed Enna (20). Per gli autori del rapporto, Siracusa – insieme ad altre 75 città italiane – “è in una fase intermedia nel percorso di crescita digitale”. Bocciate le 7 città di coda, con un punteggio inferiore alla soglia minima di 30.
Molto critico il coordinatore provinciale Mpa, Mario Bonomo. “Siracusa è ormai purtroppo abituata da diversi anni ad occupare gli ultimi posti nelle classifiche della Qualità della Vita. E ci siamo altrettanto abituati a leggere come gli attuali amministratori si arrampichino sugli specchi per trovare improbabili giustificazioni. Ci hanno sempre detto comunque che stavano lavorando per una Siracusa smart, al passo con i tempi. Peccato che anche nel recente Report annuale ICityRank sull’indice di trasformazione digitale Siracusa non solo non sia Smart, ma occupi soltanto il 92mo”.
Per Gianni Dominici, direttore generale di Fpa, “nel 2022 abbiamo assistito ad una forte accelerazione digitale delle città italiane, da un lato grazie al consolidamento delle piattaforme abilitanti come Spid, PagoPA, AppIO, dall’altro al supporto finanziario e operativo centrale. Molte città si sono avvicinate al modello che per anni è stato di poche realtà innovative e oggi la grande maggioranza dei capoluoghi è a buon punto nel percorso di digitalizzazione. Si può considerare conclusa con successo una prima fase, ma se ne apre una nuova, in cui è necessario stimolare la fruizione effettiva dei servizi online dei cittadini, rendere i social e le app veri strumenti di partecipazione alle decisioni, utilizzare le tecnologie per creare strumenti integrati di monitoraggio”.

 

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