Cittadella, albero cade nell’area bimbi: tragedia sfiorata. Qualcuno dovrebbe delle scuse…

Un pesante albero della pineta esterna della Cittadella dello Sport questa mattina è improvvisamente caduto. Si è piegato nell’area dove in questi giorni, solitamente, ci sono i bambini dei campi estivi. Fortuna ha voluto che proprio in quel momento non vi fosse nessuno. Si può gridare al miracolo perchè sino a poco prima, il terreno sottostante pullulava di attività.
Solo la ringhiera perimetrale della Cittadella ha contenuto la caduta, altrimenti il pino sarebbe arrivato a terra. Basta vedere quanto vicino fosse ai tavolini ed alle sedie dove usualmente stanno i ragazzino per capire quanto grande sia lo scampato pericolo.
E forse qualcuno adesso dovrebbe chiedere scusa all’assessore Giuseppe Gibilisco. Attaccato da più fronti per la decisione di intervenire proprio su quei pini, in quanto malati e pericolosi, è stato costretto dalle critiche e dai veti a bloccare i lavori che erano stati avviati con l’urgenza del caso. Non per il gusto di tagliare alberi, ma per assicurare la sicurezza di tutti compresi quanti circolano nella strada che costeggia la Cittadella. Vedendo cosa è avvenuto oggi, i fatti dicono che aveva ragione lui. E allora, ci domandiamo, chi si sarebbe assunto oggi la responsabilità se, nella corsa verso terra, quell’albero avesse incontrato un bambino o qualunque altra persona?
La contrapposizione accesa e la demonizzazione dell’avversario, politico o ideologico, generano un clima tossico in cui il dialogo viene sostituito dalla delegittimazione. Quando l’altro diventa un “nemico” da annientare anziché un interlocutore da comprendere, si indebolisce il tessuto democratico e si alimenta la polarizzazione sociale. In questo scenario, il confronto cede il passo al conflitto permanente, impedendo soluzioni condivise ai problemi comuni. È un rischio grave: non si costruisce una società più giusta demonizzando chi la pensa diversamente, ma riconoscendo la dignità delle differenze e cercando ponti, non muri. L’accaduto, per fortuna senza conseguenze, valga allora come monito.