‘Colpo’ all’evasione Tari: dal 50 al 30 per cento in due anni, accertamenti anche nei quartieri popolari

“Elusione dei tributi quasi azzerata a Siracusa negli ultimi anni, mentre in tema di evasione il recupero è stato consistente”.
L’assessore alla Fiscalità Locale, Pierpaolo Coppa sciorina i “numeri” degli ultimi tre anni, che rendono chiaro un andazzo che sembra andare verso l’inversione di un trend che rappresentava un problema enorme per le casse comunale. Non si può parlare di certo di un problema risolto, ma le percentuali dicono che un numero maggiore di contribuenti ha regolarizzato la propria posizione rispetto al pagamento di Tari, Imu, canone sul suolo pubblico, rette relative alle mense scolastiche e affini.
“Nel 2022 abbiamo incassato 14 milioni sui quasi 28 attesi- spiega l’assessore- Significa più o meno il 50 per cento. Nel 2024 siamo passati ad un incasso di 22 milioni di euro su quegli stessi 27,6 milioni circa, con un evidente balzo in avanti, anticipato da un trend positivo registrato nel 2023. La situazione, insomma, è sensibilmente migliorata. Non teniamo ovviamente in considerazione gli importi relativi agli anni 2020 e 2021, in cui abbiamo risentito della fase dell’emergenza Covid, con tutte le conseguenze che ha comportato e che dovrebbero essere in ogni caso irripetibili”. Il dato relativo al 2024 tiene conto di incassi ordinari e straordinari. “Anche in questo momento è in corso un’azione di recupero dei crediti- spiega Coppa- e riguarda soprattutto il 2022. L’attività di accertamento in questi anni è stata potenziata, con decine di migliaia di cartelle recapitate”. Gli accertamenti stanno riguardando anche i quartieri popolari.
Se ci si concentra sul tema Tari, in Italia la media nazionale di mancato versamento ammonterebbe al 35 per cento circa. “Non è un problema soltanto locale- puntualizza Coppa- In questi giorni l’amministrazione comunale lavora al nuovo tariffario 2025. L’idea di massima rimane quella, nel medio termine, di diminuire le aliquote ma per poterlo fare nell’immediato sarebbe necessario pagare un terzo dell’importo che rappresenta, invece, il costo annuo di questo servizio. Attualmente parliamo di 28 milioni di euro. Una voce che incide molto è quella relativa al costo del conferimento in discarica per tonnellata. E’ chiaro che se aumentasse la percentuale di differenziata, pur con prezzi elevati, pagheremmo meno, dovendo conferire meno. Questo ci aiuterebbe a poter applicare aliquote più basse”. La possibilità non sembra, quindi, poter essere concretizzata subito. Esisterebbe, tuttavia, la possibilità di agevolare alcune categorie specifiche di contribuenti.