Come comportarsi in caso di terremoto? Aree di attesa e ricovero, borsa di emergenza

 Come comportarsi in caso di terremoto? Aree di attesa e ricovero, borsa di emergenza

Il terremoto di questa notte, con epicentro a 90km da Siracusa e magnitudo 4.8, ha evidenziato la necessità di rispolverare alcune importanti nozioni di Protezione Civile. Ad esempio, quelle relative ai comportamenti che la popolazione deve tenere. Durante una scossa, ad esempio, bisogna identificare i punti più solidi di casa o della struttura in cui ci si trova (in generi le parti portanti, gli architravi, i vani delle porte e gli angoli in genere) e portarsi nelle loro vicinanze. Se vi trovate all’aperto, prestate attenzione a non sostare o passare sotto parti di edifici (balconi, cornicioni, grondaie ecc.), che potrebbero cadere. Un buon riparo, in questo caso, può essere offerto dall’architrave di un portone. E l’automobile? Restarci dentro solo se non è ferma sotto ad edifici, viadotti, cartelloni pubblicitari e tralicci. E siccome in una città di mare come Siracusa può succedere, in linea teorica, che in seguito ad un sisma si producano onde marine di notevole altezza, per cui evitare di sostare vicino alle coste.
Se è necessario lasciare casa, la Protezione Civile comunale ricorda di chiudere acqua, luce e gas. Per scendere, meglio usare le scale, di certo non l’ascensore che potrebbe bloccarsi improvvisamente. Se vengono percepite possibili perdite di gas, aprire porte e finestre.
Altro consiglio presente nell’opuscolo di Protezione Civile: “Non usare il telefono o l’auto, le linee e le strade servono agli enti preposti al soccorso”. Ma soprattutto, dopo una scossa di forte intensità, “andare in zone aperte dove possono giungere facilmente i soccorsi, concordare con i familiari un punto di ritrovo e restare il più possibile uniti”.
A tal proposito, il piano di protezione civile comunale individua 53 aree di attesa cittadine (elenco qui). Si tratta di spazi aperti (piazza, slargo, parcheggio, spazio pubblico o privato non soggetto a rischio) raggiungibile attraverso un percorso sicuro. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tale area la popolazione riceve le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto.
Ci sono poi 14 aree di ricovero (elenco qui). Sono luoghi sicuri in base alle diverse tipologie di rischio, nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie. Se necessario, qui viene installato il primo insediamento abitativo per alloggiare la popolazione colpita. Devono quindi essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione.
Nel piano di protezione civile figura anche un’area di ammassamento dove – in caso di necessità – dovranno trovare sistemazione idonea i soccorritori e le risorse necessarie a garantire un razionale intervento nelle zone di emergenza.
Dalle associazioni di Protezione Civile locali arriva anche l’invito a tenere pronta una borsa delle emergenze. All’intero è bene mettere una copia dei documenti importanti in una cartella impermeabile (carte d’identità, elenchi di persone da contattare, tessere sanitarie), un mazzo di chiavi di riserva di casa e dell’automobile, telefono cellulare con caricabatteria a celle solari o batterie di riserva o power bank solare, denaro contante in banconote di piccolo taglio, acqua potabile in bottiglia (almeno 1,5 litri per ogni componente della famiglia), cibi a lunga conservazione e non deperibili (snack, miele, gallette), un piccolo kit di pronto soccorso, medicine generiche, mascherine protettive per le vie respiratorie e guanti monouso, una coperta, torcia a batterie o ricaricabile a molla, pen drive USB con i documenti più importanti (identità e schede sanitarie), accendini (almeno 2) e fiammiferi, coltellino multiuso (i tipici coltellini svizzeri).

 

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