Contropiede di Lealtà & Condivisione, stretta sul sindaco: “Provocazione? No, coerenza”

 Contropiede di Lealtà & Condivisione, stretta sul sindaco: “Provocazione? No, coerenza”

Alla fine Lealtà & Condivisione ha sciolto gli ultimi nodi. Il movimento politico rimane a sostegno della giunta Italia e mantiene i suoi assessori ma su almeno tre punti rimangono le distanze con il sindaco Francesco Italia: il nome del candidato sindaco 2023, l’apertura al Pd e il ritorno del Consiglio Comunale.
Ad una prima lettura, la nota stilata da L&C al termine dell’ultima assemblea pare proprio una provocazione all’indirizzo di un primo cittadino politicamente in difficoltà “Provocazione? No, siamo semplicemente coerenti con le nostre posizioni. Non è la prima volta che chiediamo l’apertura in prospettiva a tutto il centrosinistra, per una coalizione ampia e non elitaria. E non è la prima volta che sproniamo la giunta, di cui facciamo parte, a rispettare il Patto con la Città siglato nel 2018. E non possiamo fare finta che non nel frattempo non si siano persi pezzi di maggioranza”, spiega il presidente di Lealtà&Condivisione, Giovanni Randazzo. Certo, non deve essere stato semplice trovare l’equilibrio tra le anime del movimento nato attorno alla figura del suo presidente. Non è un mistero che vi siano almeno tre correnti di pensiero, con mal di pancia interni circa il sostegno alla giunta Italia. “Fortunatamente al nostro interno c’è un dibattito vivace e ci confrontiamo. Non è stata una battaglia di posizione ma la sintesi della volontà del nostro movimento”, spiega allontanando ogni voce ancora Randazzo.
Ma cosa succederà se Francesco Italia dovesse recepire le richieste di L&C – alcune francamente lontane dalla sua visione – come una dichiarazione ostile e quindi non raccoglierne le sollecitazioni? “Non credo che succederà nulla di questo tipo. C’è dialogo. Ma in quella eventualità, dovremmo prendere atto della mancata risposta”, dice chiaro Giovanni Randazzo.
Sono cinque i temi posti da L&C, dopo l’incontro dei giorni scorsi tra il primo cittadino e Giovanni Randazzo che, in passato, di Italia è stato vice. Il primo: “non è sufficientemente inclusiva l’ipotesi di una coalizione elettorale che riunisca le sole forze politiche che sostengono l’attuale amministrazione, pur apprezzando l’ impegno e l’ abnegazione dell’ attività del sindaco e della giunta, con alcune criticità sulle quali lavorare insieme”. Insomma, si deve aprire al Pd. Ma proprio tra la principale forza di centrosinistra ed il sindaco, i rapporti sono gelidi. Qui si inserisce il secondo tema, quello relativo al candidato 2023. Italia aveva chiesto a L&C una posizione a supporto e sostegno della sua candidatura. Ma la risposta del movimento politico rimane la stessa di mesi addietro:” si deve lavorare alla formazione di un ampio e compatto schieramento progressista, comprendente forze che si riconoscono nell’area del centrosinistra e non solo, in grado di rappresentare un’alternativa credibile alla destra, ribadendo che il candidato sindaco di questo schieramento, unitamente al programma che esso si darà, non potrà, naturalmente, che essere il frutto di una scelta condivisa dai soggetti politici che ne faranno parte, senza pregiudiziale nei confronti di alcuno, ivi compreso ovviamente l’attuale sindaco”. Non un no tout court al nome di Francesco Italia ma neanche quel sostegno aperto e dichiarato che si aspettava l’attuale primo cittadino.
L&C non ritiene poi che serva un nuovo Patto per la Città, come invece sostenuto dal sindaco. “Allo stato riteniamo prioritaria l’ attuazione, per quanto possibile, del Patto per la Città siglato nel 2018, ivi compresa l’approvazione nella sede competente, nei mesi a venire e prima della prossima stagione turistica, di un Regolamento volto alla limitazione degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nel Centro Storico, per arrestarne l’attuale incontrollata proliferazione, secondo quanto da L&C già posto nelle settimane scorse all’esame della Giunta”. Quest’ultima posizione non appare in linea, però, con le linee di sviluppo seguite sin qui per il centro storico.
Ci sono poi le famose risorse del PNRR a cui potenzialmente Siracusa potrebbe ambire. Lealtà & Condivisione chiede l’apertura di un tavolo di confronto periodo, la cui partecipazione deve essere “estesa a tutta la comunità locale nelle sue variegate espressioni politiche ed associative, non circoscritta alle sole forze politiche che sostengono l’amministrazione comunale”. Insomma, non si chiuda tutto a decisioni assunte all’interno di un presunto cerchio magico.
Ma la vera provocazione di Lealtà & Condivisione arriva in chiusura del documento vagliato dall’assemblea del movimento. “In una prospettiva di confronto ampio sul futuro della città e sulle opportunità offerte dal PNRR si invita il sindaco, e le forze politiche che condividano l’ iniziativa, di valutare una proposta di appello all’ Assessorato Enti Locali perché, prescindendo dal ricorso straordinario in atto pendente, e sulla base di una nuova riconsiderazione della questione in coerenza con la volontà espressa dal parlamento siciliano sulla abrogazione della norma che aveva determinato lo scioglimento del Consiglio Comunale, voglia disporre la revoca di tale atto ripristinando per il futuro la funzionalità del Consiglio e della normale dialettica democratica, anche in vista delle prossime elezioni dei rappresentanti dei Liberi Consorzi Comunali”. Una richiesta irricevibile per un sindaco che ha battagliato anche nelle aule di giustizia amministrativa contro i ricorsi di questi o quegli ex consiglieri comunali.

 

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