Crisi dei rifiuti in piena estate: raccolta a singhiozzo a Siracusa e provincia. Che succede?

 Crisi dei rifiuti in piena estate: raccolta a singhiozzo a Siracusa e provincia. Che succede?

Prima l’indifferenziato, poi l’organico e poi di nuovo l’indifferenziato. Raccolta a singhiozzo, intere aree con i sacchetti rimasti dentro ai mastelli. Che cosa sta succedendo? La spiegazione di Palazzo Vermexio è affidata ad un comunicato stampa: i disagi sono “causati dalla limitazione degli ingressi presso la discarica di Lentini. Sarà
garantita la raccolta notturna delle contrade marine e case sparse. Solo in mattinata (oggi, ndr), sulla base delle informazioni che giungeranno dai compattatori in attesa alla discarica si potrà confermare o meno il proseguimento della raccolta nelle altre zone della città”.
E le notizie che arrivano da Lentini non sono buone. L’impianto è in via di saturazione ed i mezzi che arrivano pieni dalle varie città siracusane e catanesi che conferiscono in quella discarica sono costretti ad una attesa di ore, con tanto di fila chilometrica, prima di potere smaltire il loro carico. Finchè i mezzi restano pieni, non si può procedere con la raccolta ordinaria dei rifiuti, a Siracusa come nelle altre città coinvolte. Purtroppo la situazione non promette niente di buono: forse già dalla prossima settimana scatteranno ulteriori limiti di conferimento per ogni comune. Il che avrà un impatto notevole sulla raccolta dei rifiuti nelle città siracusane che conferiscono a Lentini i loro rifiuti.
Si guarda alla Regione per la soluzione di un problema di gestione già noto da tempo. Ma a Palermo le idee appaiono ancora confuse. In una nota di due giorni fa, inviata a tutti i Comuni, dall’assessorato dell’energia e dei servizi confermavano l’aggravamento dello “stato di crisi nel settore dei rifiuti urbani nella Regione Siciliana” dovuto alla “saturazione dell’impianto IPPC della società Sicula Trasporti che ha reso necessario ridistribuire il trattamento e il conferimento di circa 1500 t/giorno di RSU presso altri impianti disponibili sul territorio regionale”. La soluzione proposta? “Nella impossibilità di reperire, almeno in ambito regionale, ulteriori siti idonei allo smaltimento dei RSU, occorre richiamare l’attenzione (dei Comuni, ndr) affinché vengano attivate tutte le misure idonee a ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare la raccolta differenziata”. Campagne di sensibilizzazione per invitare a produrre meno rifiuti, insomma, “nelle more di una accelerazione alla definizione e realizzazione degli impianti pubblici per cui questo Dipartimento si sta adoperando”.

 

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