Cuccioli abbandonati al Parco Robinson, salvati da guardie zoofile e volontari: ricostruita la vicenda
Sono stati tratti in salvo i quattro cuccioli abbandonati questa mattina al parco di Bosco Minniti e segnalati da un ascoltatore di FMITALIA questa mattina, in diretta, nel corso di Doppio Espresso con Gianni Catania. Un video racconta il rinvenimento dei cuccioli, da cui è partito un iter che in un breve lasso di tempo ha condotto al recupero dei cagnolini e all’avvio dell’iter che potrà presto renderli adottabili. Christian Carciolo, guardia zoofila che rappresenta in Sicilia l’Aisa, contattato dalla redazione, ha subito avviato le procedure del caso, coinvolgendo le associazioni che sul territorio si occupano di cura dei cani vaganti e che-secondo indiscrezioni- stavano già seguendo la proprietaria dei cuccioli (probabilmente nove in origine). Sono, intanto, state avviate le ricerche dei fratellini che mancano all’appello e che potrebbero essere stati condotti in altri comuni del territorio. La vicenda è adesso anche di carattere legale. “I piccoli sono stati visitati nella clinica veterinaria convenzionata con il Comune- spiega Carciolo- Due di loro sono risultati positivi alla parvovirosi e quindi per il momento non possono accedere al canile. Gli altri due, invece, possono essere accolti nella struttura fin da subito. Auspichiamo un futuro roseo per questi cani. Chi si rende responsabile di simili gesti, tuttavia- prosegue il rappresentante Aisa- deve essere punito come la legge prevede. Chi adotta un cane deve farlo con consapevolezza. I volontari li accompagnano in questo percorso e conducono anche le dovute verifiche a tutela degli animali adottati. Noi, invece, come guardie zoofile attive sul territorio, assicuriamo la nostra presenza e la massima attenzione. Chi si rende responsabile di azioni ai danni degli animali dovrà risponderne davanti alla legge. Prima di abbandonare un’anima indifesa ci si dovrà pensare mille volte. Questa vicenda si conclude bene almeno per una parte dei cuccioli coinvolti perché siamo riusciti a fare rete- conclude Carciolo- Continuare a farlo è la strada giusta”.














