Deposito Gnl ad Augusta: petizione on line per chiedere il referendum popolare

 Deposito Gnl ad Augusta: petizione on line per chiedere il referendum popolare

Referendum popolare sul progetto di realizzazione di un deposito di Gnl, gas naturale liquefatto, nella zona industriale di Augusta. La richiesta non è nuova ma viene adesso rilanciata attraverso una petizione on line. Un folto gruppo di associazioni ambientaliste sono nettamente contraria all’ipotesi di avvio di tale impianto. Al sindaco, Giuseppe Di Mare, al consiglio comunale di Augusta, al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Alberto Chiovelli, al presidente della Regione,Nello Musumeci e a quello dell’Ars, Gianfranco Miccichè, le associazioni chiedono la consultazione dei cittadini. Stessa richiesta riguarda il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani e, spostandosi in Europa, il Commissario europeo per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius. Nel loro percorso, le associazioni chiedono il supporto dei sindacati.

L’appello contiene le ragioni per cui le associazioni esprimono contrarietà. Non si tratta di una questione di principio ma di luogo in cui il deposito sorgerebbe: la rada di Augusta. Le criticità sarebbero diverse:  “In caso di sisma e maremoto le unità modulari galleggianti previste nel progetto potrebbero costituire un pericolo non indifferente per i vicini centri abitati (il progetto non ne fa cenno).
Fughe di Gas apporterebbero grossi rischi per la vicinanza delle torce delle raffinerie o di altre fonti di calore (lo dichiarano gli elaborati progettuali). Simile incidente è avvenuto nella raffineria algerina di Sonatrach con 27 morti e 74 feriti nel raggio di 9,5 km. L’area in oggetto vede la presenza di ben 16 impianti a rischio rilevante come si evince nel PEE (Piano di Emergenza Esterna) stilato dalla Prefettura di Siracusa.
All’arrivo delle navi gasiere o al carico di navi il porto dovrebbe, per motivi di sicurezza, bloccarsi parzialmente rallentando l’intensa attività portuale in cui sono già avvenute alcune collisioni.
Tale realizzazione metterebbe in forse la prioritaria bonifica del fondale, fondamentale per la salute ed il ripristino dell’ambiente e preliminare ai lavori per l’aumento di pescaggio, necessari a un prossimo attracco di navi più grandi.
Il progetto appare sottodimensionato per un eventuale futuro grande Hub che aumenterebbe tutte le criticità.
Il progetto prevede un’occupazione stabile di 50 addetti. Ma in realtà impianti complessi e grandi stoccaggi ne occupano molto meno.
Non viene chiarito cosa succederà alla rimanente parte del pontile e come potrà essere utilizzata, in presenza dello stoccaggio di GNL, per la zona cantieristica adiacente.
La presenza in rada della Marina Militare e del conseguente movimento di naviglio armato, anche a propulsione nucleare (vicinanza pontile NATO), dovrebbe ulteriormente sconsigliare tale scelta..
L’area del pontile consortile è vincolata come “area di recupero” dal Piano Paesaggistico di Siracusa, che prescrive per essa la “graduale e progressiva eliminazione degli impianti industriali”, la “decontaminazione” e la riqualificazione della costa tramite attività che ne valorizzino la vocazione paesaggistica. Tale obbiettivo appare incompatibile con la nascita di un nuovo insediamento industriale a rischio d’incidente rilevante e legato a una fonte energetica non rinnovabile, qual è il deposito di GNL”.

La consultazione dei cittadini, fanno presente le associazioni, è in linea con la direttiva Seveso d.lgs. 105/2015 all’art. 24 , che richiede il coinvolgimento dei cittadini all’accesso informativo sui rischi, la garanzia della partecipazione alle decisioni relative agli insediamenti nelle aree a rischio di incidente rilevante e la possibilità di avviare azioni legali, per i cittadini ai quali non siano state fornite adeguate informazioni o possibilità di partecipazione, in applicazione della Convenzione di Aarhus del 1998.

L’appello è firmato da Decontaminazione Sicilia, Culturale Minerva, Naturalchemica, Natura Sicula, Rifiuti Zero Sicilia, No Discarica Armicci, Punta Izzo Possibile, Comitato Abc Bonvicino, Stop Veleni Augusta, Generazioni Future Sicilia, Movimento aretuseo per il Lavoro, la Sicurezza, le Bonifiche, Rete Comitati Territoriali Siciliani. Figura anche la firma dell’Arciprete, Palmiro Prisutto.

Questo il link della petizione on line: https://www.change.org/p/sindaco-augusta-giuseppe-di-mare-augusta-spunta-il-deposito-costiero-di-gnl-si-chiede-consultazione-popolare-8b3a1ebc-8f8c-4c9d-84be-b0b4bfb28dcf

Va precisato che i promotori del progetto ricordano come i rischi in realtà siano infinitesimali. Non ritengono, pertanto, che le preoccupazioni espresse dal gruppo di associazioni ambientaliste abbiano fondamento alcuno.

foto porto di Augusta, dal web

 

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