Edipo a Colono conquista: applausi a scena aperta per il debutto al Teatro Greco

Giuseppe Sartori sa essere Edipo, quello di ogni epoca della storia raccontata da Sofocle,quello di ogni epoca della vita umana. E sa usare,accanto ai testi,come sempre,magistralmente il suo corpo,quasi fosse un altro personaggio sulla scena,un riflettore puntato sul messaggio. Carsen invece, sa scavare,andare fino in fondo all’anima dei personaggi. La ‘prima’ di Edipo a Colono firmata da Robert Carsen è la naturale prosecuzione del suo Edipo Re portato in scena nel 2022. E il protagonista,Sartori,è perfetto interprete in questo teatro che fa dell’essenzialità il veicolo principe,il più potente. La scena è un luogo sospeso,tra esilio e occasione di redenzione,luogo di bilanci e di resa dei conti.
Giuseppe Sartori è un Edipo stanco,vecchio,cieco. Raggiunge la scena claudicante,porta il peso della sofferenza ed ha bisogno di essere sorretto da Antigone. È lucido,però è capace di trovare nella morte che lo attende e lui stesso prepara,una rinascita,oltre che una liberazione,per sé e per Colono,che lo accoglie. Emergono la dignità,l’accettazione che la determina, perfino, forse, una sorta di ottimismo,tragico ottimismo.
Tutto è intenso nello spettacolo di Carsen,che si conferma grande maestro di un teatro che arriva senza fronzoli,con la sua potenza. Un viaggio verso la pace interiore,che diventerebbe anche pace fra i popoli.
Massimo Nicolini,nei panni di Teseo, è una solida conferma e si muove a proprio agio nell’antica cavea, di fronte ai 4300 spettatori di questa sera. Clara Bortolotti è una bella sorpresa. Interpreta Ismene e mostra sul palco maturità artistica,nonostante i suoi 23 anni. Fotinì Peluso è un’applauditissima Antigone, cattura e convince. Edipo a Colono è un altro grande,indiscusso,successo. I lunghi applausi al termine della ‘prima’ lo sottoscrivono . Si scioglie la tensione,gli attori sorridono,qualcuno,tra i più giovani, si emoziona, dissimula. È il Teatro Greco.