Elettrificazione delle banchine del Porto Grande e di Augusta: arrivano fondi governativi

 Elettrificazione delle banchine del Porto Grande e di Augusta: arrivano fondi governativi

(c.s.) “Con il via libera della Conferenza Unificata a cinque schemi di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, si apre anche l’atteso percorso di ammodernamento ed efficientamento dei porti, anche quelli siciliani. Una operazione da 3,4 miliardi che interesserà i porti siciliani di Siracusa, Augusta, Catania, Gela ed i porti dell’Autorità di Sistema della Sicilia Occidentale”. Così il parlamentare Paolo Ficara (M5s) annuncia l’avvenuta ripartizione delle risorse nazionali e destinate ad un grande piano di ammodernamento ed elettrificazione delle banchine.
“E’ il cosiddetto cold ironing e permetterà alle navi in sosta di spegnere i motori, una volta in porto, ed alimentarsi tramite la fornitura elettrica. Si superano così quegli elementi ambientali critici che tante discussioni hanno sollevato durante la sosta inoperosa di grandi navi nei porti siciliani e poi in occasione degli scali programmati di navi da crociera e traghetti”, ricorda il parlamentare siracusano che segue l’iter come vicepresidente della Commissione Trasporti.
“Per il cold ironing è stato previsto uno stanziamento di 700 milioni. Questi fondi riguarderanno anche la Sicilia: 18 milioni per l’elettrificazione delle banchine del Porto Grande di Siracusa, 32,6 milioni per Augusta e 56,5 milioni per Catania (questi ultimi due porti facenti parte dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale). Nel conto siciliano ci sono anche 47 milioni per i porti dell’Autorità di Sistema della Sicilia Occidentale e 1,5 milioni per il porto di Gela. Il particolare momento di transizione che stiamo vivendo, con in più l’occasione storica del Pnrr, ci pone davanti alla possibilità di studiare adesso il ricorso a fonti rinnovabili per la produzione dell’energia con cui alimentare le banchine dei porti siciliani. Decisioni condivise con i territori, evitando rischi speculativi o di impropria diffusione di eventuali impianti di rinnovabili, spingerebbero ancora avanti la Sicilia sulla strada del cambiamento”.

 

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